Benedetto XVI contro le perquisizioni in Belgio: «Deplorevoli e sorprendenti»

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domenica 27 giugno 2010

Papa Benedetto XVI ha duramente criticato le scelte della magistratura del Belgio in merito alle indagini sui casi di pedofilia ed in particolare la decisione di aprire i monumenti funerari dei cardinali Jozef-Ernest Van Roey e Léon-Joseph Suenens, che furono arcivescovi della Cattedrale di Malines.

Le parole del Santo Padre sono state raccolte dalla lettera che ha indirizzato all'attuale arcivescovo della diocesi fiamminga, André-Joseph Léonard, nella quale, pur dicendosi a favore del normale corso della giustizia, auspica il «rispetto della reciproca specificità e autonomia» tra lo Stato e la Chiesa di Roma.

Joseph Ratzinger ha invitato «a un riconoscimento senza pregiudiziali di quanti si impegnano a collaborare nel rifiuto di tutto quanto oscura i nobili compiti ad essa assegnati», ma al contempo ha definito come «sorprendenti e deplorevoli le modalità con cui sono state condotte le perquisizioni nella Cattedrale di Malines e nella Sede dove era riunito l'Episcopato belga in una sessione plenaria che, tra l'altro, avrebbe dovuto trattare anche aspetti legati all'abuso di minori da parte di membri del clero».

Prima delle formule rituali di saluto, il papa ha aggiunto nella sua epistola: «Più volte io stesso ho ribadito che tali gravi fatti vanno trattati dall'ordinamento civile e da quello canonico, nel rispetto della reciproca specificità e autonomia».

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