Elezioni comunali Montesarchio 2008: Izzo si riconferma sindaco

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mercoledì 16 aprile 2008

Lista dei candidati per le elezioni comunali di Montesarchio

La lista civica Izzo sindaco, che sosteneva il sindaco uscente e imprenditore Antonio Izzo, si conferma nel Comune di Montesarchio: l'elezione è avvenuta a larga maggioranza, avendo raccolto quasi seimila voti, pari al 63,043% del totale. La lista civica Uniti e liberi, che sosteneva il candidato Vincenzo Mataluni (anch'egli imprenditore), si ferma invece al 36,956%. In consiglio comunale siederanno quindi tredici consiglieri di maggioranza contro sette di opposizione. Alle elezioni ha partecipato l'85,623% degli aventi diritto: le operazioni di scrutinio sono state lente e difficoltose, soprattutto in alcune sezioni, dove lo scrutinio non è iniziato che nella tarda sera di martedì.

Per Antonio Izzo si tratta del secondo (e quindi ultimo) mandato: nel 2003 aveva vinto contro Antonio Colantuoni (rieletto consigliere in questa tornata elettorale per la lista Uniti e liberi), allora candidato per la lista civica Montesarchio città per tutti, e contro Carmine Pagnozzi, candidatosi nella lista civica Per il progresso. Pur avendo vinto, tuttavia, la maggioranza che sosterrà Antonio Izzo nel prossimo mandato sarà inferiore a quella che lo ha sostenuto nel primo incarico: dopo le elezioni del 2003, infatti, i tre consiglieri eletti nella lista Per il progresso sono entrati nella maggioranza, lasciando all'opposizione solo i quattro consiglieri di Montesarchio città per tutti. Non ha stupito, dunque, l'inserimento nella lista del sindaco di candidati consiglieri che nel 2003 si erano presentati in opposizione a Izzo, insieme a Pagnozzi.

A nulla sono valsi gli appelli alla cittadinanza della lista civica Uniti e liberi per impedire la rielezione di Izzo: la nuova opposizione, infatti, ha a lungo battuto il ferro del conflitto di interessi che fa capo al sindaco, che, secondo Uniti e liberi, avrebbe usato il potere politico per favorire la propria famiglia, impoverendo allo stesso tempo il tessuto economico della città e adottando una politica di spreco di denaro pubblico. Due, secondo gli esponenti della lista, gli eventi che avrebbero maggiormente messo in evidenza tale conflitto: da un lato, le aziende del gruppo della famiglia del sindaco avrebbero acquistato gran parte del centro storico di Montesarchio, che poi è stato oggetto di finanziamenti della Comunità Europea per la rivalutazione del patrimonio storico (e Mataluni l'aveva definito «una miniera d'oro solo per qualcuno»), dall'altro, l'apertura di un centro commerciale alle porte della città, di proprietà della stessa famiglia, sarebbe il colpo di grazia per l'economia della città, che da decenni ha nel piccolo commercio la sua spina dorsale e che sta già subendo le conseguenze dell'introduzione delle strisce blu per i parcheggi a pagamento, anch'esse introdotte dalla Giunta di Izzo, le cui entrate, sempre secondo la nuova opposizione, non si sono tradotte in alcun beneficio per la cittadinanza. Il programma economico di Mataluni, infatti, intendeva riportare il Paese all'originale vocazione commerciale, e quindi all'abolizione delle strisce blu.

Il sindaco Izzo, tuttavia, ha sempre respinto le accuse riguardanti il conflitto di interessi e nel corso della campagna elettorale ha affermato di avere addirittura portato la città ai livelli di molte capitali europee. Nel suo programma Izzo ha inteso imporre Montesarchio, a differenza di Mataluni, come città del turismo, e ha messo in risalto il centro storico quale fulcro per lo sviluppo del Paese, riprendendo implicitamente i progetti di scale mobili e ascensori per collegare la città con il suo lato vecchio, sui quali non sono mancate le polemiche (Mataluni si era profondamente opposto al progetto, opponendo le pessime condizioni in cui versano le strade del Comune). Il sindaco ha comunque preso atto della condizione difficile che vivono le famiglie della città, proponendo l'abbassamento dell'aliquota ICI e l'adeguamento della Tarsu. Nel programma di Izzo non sono mancati i riferimenti alla discarica in località Tre Ponti: il sindaco si è avocato il merito di avere limitato i danni, ottenendo dall'allora commissario straordinario Corrado Catenacci lo sversamento di alcune centinaia di migliaia di metri cubi di rifiuti, invece che i sei milioni inizialmente preventivati.

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