Elezioni politiche italiane 2008: un'analisi sociologica

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sabato 19 aprile 2008

A pochi giorni dalle elezioni politiche in Italia, alcune fondamentali domande riguardo i risultati, per molti aspetti clamorosi, hanno ottenuto una parziale risposta, grazie all'analisi di Consortium per RAI e SKY TG24. Ecco come le varie categorie hanno risposto al voto, e come i flussi ne sono stati originati. Molte illazioni e analisi sono in verità rimaste confermate: lo spostamento dei voti dalla sinistra alla Lega Nord, la vittoria del PdL in settori e categorie già affezionate ai partiti d'origine. Quest'analisi, notare bene, riguarda nel dettaglio i partiti andati in Parlamento. Gli altri, inclusa la Sinistra - l'Arcobaleno, sono inclusi nella voce 'altri partiti'.

  • Commercianti e artigiani: il PdL ha ottenuto grande consenso in questa categoria, con il 51,9%, ma anche la Lega ha ottenuto un congruo 13%. Forse quest'ultimo risultato è la vera sorpresa tra lo schieramento di centrodestra, visto che il grosso del PdL è pur sempre basato su Forza Italia. Ma il dato del Partito Democratico non è meno sconcertante: a fronte di numeri nel PdL non molto superiori alla media (non nel caso della Lega, superiore di circa il 50%), il Pd qui è franato dal 33,2% generale ad appena il 19,4%. Così la coalizione di centrodestra ha ottenuto il 64,9% contro il 45,7 generale, mentre il Pd è stato pressoché dimezzato. Non è chiaro quanto sia stato il consenso per l'Italia dei Valori;
  • Casalinghe: PdL popolare con il 47,9%, la Lega molto meno col 5,8%, totale che oltrepassa il Pd, fermo al 27,9% e l'IDV col 3,3. Situazione quindi a vantaggio del PdL, ma meno che nel caso della categoria precedente;
  • Imprenditori: non dovrebbe essere molto sorprendente che anche loro abbiano votato per la maggior parte il PdL con il 42,5%, ma va decisamente bene anche alla Lega col 10,5%. Il Pd non convince pienamente ma incassa un 30%, l'IDV appena sopra la media generale arriva al 4,3;
  • Operai: decisamente una sorpresa invece da parte operaia: 37% per il PdL, ma sopratutto 11,3% per la Lega. Il Pd ha incassato solo il 29,4%, ben 8 punti scarsi in meno del PdL, altri partiti tra cui la Sinistra Arcobaleno hanno attirato il 12,5% contro la media dell'11,1;
  • Titoli di studio superiore: Lega e PdL hanno ottenuto il 44,2% contro il 34,3% del Pd e il 4,7 per IDV;
  • Studenti: qui il Pd ottiene un consenso superiore alla media: 36,4 contro 31,9% del PdL, mentre la Lega ha ottenuto solo il 7,6%;
  • Impiegati: questa categoria ha scelto per il 38% il Pd e un altro 5,3 all'IDV. Non stupirà che qui il PdL è arretrato, ma comunque non di molto, rispetto alla media nazionale, ottenendo pur sempre un 30,6%, la Lega perde invece poco, lo 0.8% rispetto alla media nazionale, attestandosi al 7.5%.

In definitiva, questi dati dicono che il Pd non ha sfondato tra gli operai, anzi è stato staccato nettamente dal PdL. Che del resto molti di loro erano intenzionati a votare Lega, magari provenendo direttamente dalla Sinistra storica era stato già detto e ipotizzato. La proposta PD non ha convinto loro, non è piaciuta a commercianti e liberi imprenditori, mentre tra i giovani e gli impiegati è stata apprezzata.

La Sinistra Arcobaleno, comunque, è stata certamente la causa maggiore di sommovimento: i partiti che la componevano avevano ottenuto, nel 2006, oltre il 10% dei voti, ma scendendo al 3% circa, con un'affluenza non molto inferiore rispetto al passato, hanno liberato voti che hanno raggiunto maggiormente il cdx, e chi in questo ha ottenuto di più è stata certo la Lega, cresciuta di diversi punti percentuali già nel conteggio nazionale. Predominante in Veneto, estende la sua influenza nelle altre regioni del Nord fino all'Emilia-Romagna, arrestandosi in Toscana e Umbria.

Fonti