Haiti: l'epidemia di colera miete vittime, 643 i morti

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giovedì 11 novembre 2010

Una veduta di Port-au-Prince devastata dal sisma del 12 gennaio

Novantanove morti in due giorni, 643 dall'inizio dell'epidemia. Il bilancio del colera nell'isola di Haiti, profondamente colpita dal terremoto che lo scorso gennaio uccise oltre duecentomila persone, continua a crescere in maniera esponenziale.

L'epidemia, che era iniziata nelle zone di campagna, si è rapidamente estesa a gran parte del territorio nazionale, fino a lambire la capitale Port-au-Prince, che vede già il primo decesso.

Gary Shaye, che coordina le operazioni per la ONG Save the Children ad Haiti, ha dichiarato: «Dallo scorso gennaio stiamo lavorando ininterrottamente per rispondere ai bisogni delle persone colpite dal terremoto e questo è servito fino ad oggi anche come barriera per il colera che aveva finora risparmiato Port-au-Prince. Ora la presenza del colera nella capitale complica gravemente una situazione già molto precaria. Più di un milione di persone nel paese vivono ancora accalcate nei campi e le comunità circostanti sono seriamente impoverite. L'alta densità abitativa abbinata a condizioni igieniche largamente insufficienti sono un terreno fertile per la malattia».

Fonti[modifica]