I costi dell'Alta Velocità

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Sabato 6 gennaio 2007

Nei mesi passati l'espressione "Alta Velocità" è stata associata in Italia soprattutto alla linea che dovrebbe congiungere Torino con Lione, principalmente a causa del clamore suscitato dalla strenua opposizione al progetto delle comunità della Val di Susa attraverso la quale, secondo l'attuale tracciato, la linea ferroviaria dovrebbe passare. Le discussioni sul tema hanno però spaziato sull'intero progetto dell'Alta Velocità ed hanno tra l'altro riguardato i costi del progetto e l'opportunità di affrontarli.

Il progetto Alta Velocità nacque in Italia nel 1991 con la fondazione della società TAV, avente l'obiettivo di realizzare il piano che le Ferrovie dello Stato avevano presentato in quell'anno e che aveva per obiettivo la copertura del paese con una rete di linee ad alta velocità. Nell'Ottobre dello stesso anno la TAV affidò 7 contratti ad altrettanti consorzi per la progettazione e la realizzazione della varie tratte. In tali contratti erano contenute delle stime di costo delle opere previste.

A riguardo di quanto successivamente speso per le opere previste è stato recentemente pubblicato uno studio della società di ricerca Nuova Quasco nel quale si analizzano i costi delle tratte ferroviarie ad alta velocità completate o in corso di costruzione. Tale studio riguarda linee come la Milano-Torino, la Napoli-Roma, la Firenze-Bologna. Nello studio vengono tra l'altro paragonati i rincari che i costi di costruzione delle linee hanno avuto rispetto al preventivo iniziale del 1991. L'aumento dei costi è vertiginoso: si va da un rincaro della Torino-Milano del 624% (passata dai 1074 milioni di Euro del 1991 ai 7778 milioni del 2006) al 212% della Roma-Napoli (passata dai 1994 milioni del 1991 ai 6235 milioni del 2006) per arrivare fino al 1378% dei lavori di adeguamento della linea direttissima Roma-Firenze (dai 51 milioni del 1991 ai 754 milioni del 2006). Il totale di costo delle linee ad alta velocità, facente parte del pacchetto presentato nel 1991 dalle Ferrovie dello Stato, è passato dai 14.159 milioni allora preventivati ad un dato ufficiale di costo che oggi è valutato in 66.617 milioni, ma che la Nuova Quasco stima in effettivi 87.850 milioni. Suddividendo i costi per voci si ottengono dei dati molto interessanti. La crescita dei costi si riferisce principalmente alla costruzione delle tratte (410%) e dei nodi ferroviari (689%). Nuova Quasco stima invece solo al 12% del rincaro complessivo quello legato ad opere legate ad impatti emersi sul territorio. Molto interessante risulta anche il confronto con i costi di realizzazione delle linee ad Alta Velocità in altri paesi. Tale confronto, per poter paragonare valori omogenei, è stato realizzato con il costo dell'opera calcolato sulla base del valore attuale del denaro, considerando quindi l'evoluzione che l'inflazione ha avuto nei paesi in oggetto. Risulta che in un paese come il Giappone la linea ad alta velocità Tokio-Osaka è costata solo 8,5 milioni di Euro al chilometro, ma anche esaminando realtà più vicine alla nostra i numeri non cambiano di molto: in Francia la linea ad alta velocità Parigi-Lione è costata 9,7 milioni al chilometro mentre in Spagna la Madrid-Siviglia è costata 9,2 milioni al chilometro. Sconsolante è il confronto con l'Italia: si va dai 30,5 milioni al chilometro della Roma-Napoli fino ai 62,7 della Torino-Milano, arrivando ai 76,3 della Firenze-Bologna. Abissale anche la distanza tra i tempi di realizzazione. La linea Tokio-Osaka (550 km) ha richiesto 3,5 anni per la progettazione e 6,2 anni per la realizzazione, la linea Parigi-Lione (417 km) ha richiesto 4,5 anni per la progettazione e 7,9 anni per la realizzazione, la linea Madrid-Siviglia (471 km) ha richiesto 3,8 anni per la progettazione e 7,2 anni per la realizzazione. I 78 km della Bologna-Firenze hanno richiesto 10,7 anni per la progettazione e si stima che richiederanno 12,9 anni per la realizzazione. Non vanno molto meglio le cose per la Roma-Napoli che ha richiesto 8,2 anni per la progettazione e sta richiedendo 12,5 anni per la realizzazione.

Nel loro complesso questi numeri paiono sottolineare più che un problema di costi dell'Alta Velocità come tale, un problema di contenimento di spesa sulle opere pubbliche in Italia che sull'Alta Velocità sembra essere particolarmente difficile.

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