Italia: Mastella lascia la maggioranza

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lunedì 21 gennaio 2008

Il leader dell'Udeur ed ex ministro della Giustizia, Clemente Mastella, ha appena annunciato la sua volontà di abbandonare la maggioranza. Nel corso della riunione dell'ufficio politico del partito, Mastella ha annunciato che «è finita un'esperienza».

Contrariamente a quanto annunciato pochi giorni fa, l'Udeur non garantirà l'appoggio esterno al governo di Romano Prodi, e voterà contro la fiducia. Il premier è stato informato dall'ex ministro con una lettera.

La crisi era nell'aria da quando è risultato che Mastella è indagato per vari reati commessi in Campania, tra cui la tentata concussione: le indagini coinvolgono molti esponenti di spicco del partito, e ha portato all'arresto, fra gli altri, anche del presidente del Consiglio regionale della Campania e moglie del leader Udeur, Sandra Lonardo Mastella, e altri membri della famiglia. Nei giorni scorsi, Mastella aveva chiesto che l'Unione votasse compatta una mozione per approvare quanto il ministro aveva riferito in aula riguardo la questione giudiziaria che lo coinvolge, ma aveva incassato immediatamente il no di Antonio Di Pietro, ministro delle infrastrutture ed ex magistrato.

Adesso il governo di centrosinistra si avvia verso una possibile crisi di governo: i tre senatori dell'Udeur, infatti, sono sufficienti a mettere in minoranza il governo. Romano Prodi potrà decidere comunque di chiedere la fiducia alle Camere, sperando in un cambio di rotta, o salire al Quirinale e dimettersi, rimettendo nelle mani del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, il proprio mandato. Il Presidente potrebbe quindi decidere di avviare consultazioni per la formazione di un nuovo governo oppure decidere di sciogliere le Camere. In quest'ultimo caso, come previsto dal secondo comma dell'articolo 34 della legge n. 352/1970, lo scioglimento delle Camere avrebbe come conseguenza anche la sospensione del referendum sulla legge elettorale, che avrebbe dovuto tenersi fra il 15 aprile e il 15 giugno.

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