Italia riforma del diritto fallimentare 2005

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22 dicembre 2005

Con l'approvazione da parte del Consiglio dei Ministri, è stato dato il via libera alla riforma del diritto fallimentare. Gli intenti essenziali della riforma sono rendere le procedure più veloci e meno complesse.

Il sistema bancario, di cui si è fatto portavoce il presidente dell'ABI Maurizio Sella, ha commentato la novità positivamente: «Una riforma importante che contribuisce a metterci al passo con gli altri paesi europei in un settore cruciale come quello delle procedure concorsuali e che non tarderà a far sentire i suoi effetti, oltre che nella gestione delle attività imprenditoriali, anche sull'economia italiana nel suo complesso».

Le novità

La riforma porta alcuna elementi innovativi, tra cui, i più importanti, sono:

  • riduzione dei tempi delle procedure
  • soglia di esclusione dalla fallibilità pari a 200 000 euro di fatturato e di 300 000 euro per gli investimenti
  • la procedura viene affidata al curatore e al comitato dei creditori
  • il giudice diviene garante della legalità e dovrà risolvere le controversie
  • abolizione dell'amministrazione controllata
  • la proposta di concordato può essere presentata da uno o più creditore, da un terzo o dallo stesso fallito
  • il concordato deve essere approvato dai creditori che rappresentano la maggioranza dei crediti ammessi al voto

Il debitore che abbia mantenuto un comportamento corretto durante la procedura fallimentare può essere ammesso al beneficio della liberazione dei debiti residui nei confronti dei debitori concorsuali che non sono stati soddisfatti.

Fonti

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