La Co.Mo.Do. propone nuove strade per la mobilità dolce

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2 agosto 2006

Perché non utilizzare come percorsi ecologici quella grossa parte della rete ferroviaria nazionale in stato di abbandono, come avviene in altri paesi stranieri? Questa è la domanda della Co.Mo.Do. (Confederazione per la Mobilità Dolce) che, insieme ad altre 16 associazioni nazionali, propone un uso alternativo delle vie di comunicazione sotto forma di un disegno di legge al nuovo Parlamento.

Il W.W.F., il C.A.I., la F.I.A.B. e la FederParchi sono le quattro tra le associazioni più interessate al progetto che vorrebbero trasformare dei vecchi sentieri, percorsi ferroviari e pedonali abbandonati in ippovie, sentieri di lunga percorrenza, ferrovie turistiche e greenways, dove poter effettuare equitazione, trekking urbano, ciclismo, ma anche semplici camminate.

Secondo la Co.Mo.Do. la creazione di una mobilità dolce favorirebbe anche alla sicurezza, dato che un certo numero di utenti potrebbero iniziare a spostarsi dalle strade, dove ciclisti, cavalli e pedoni devono "convivere forzatamente" con le automobili, ai nuovi percorsi relativamente più sicuri e protetti.

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