Verso il web 3.0: l'evoluzione di internet

Da Wikinotizie, le notizie a contenuto aperto

domenica 26 ottobre 2008 Stamattina al Festival della Creatività di Firenze, presso lo stand di Firenze Tecnologie, si è tenuta una conferenza dal titolo "Verso il web 3.0: l'evoluzione di internet" a cui hanno partecipato Carlo Infante, docente di Media Performing e giornalista del Sole 24 Ore, Paola Capitani, del gruppo web semantico di Firenze, Piero Fraternali, docente del Politecnico di Milano e ricercatore per il progetto Pharos, Marco Gori, docente dell'Università di Siena e autore di "Web Dragons: Inside the Myths of Search Engine Technology", Sandro Galli, di Web-3D, Frieda Brioschi, presidente di Wikimedia Italia.

Carlo Infante ha fatto un intervento introduttivo invitando a riflettere sul futuro del web, sulle domande e sulle idee.

Paola Capitani ha parlato delle difficoltà di comunicazione quando manca una terminologia comune o quando proprio manca una lingua, un dialetto, portando l'esempio della Unione Europea che a fronte di 27 membri e 23 lingue ufficiali produce i bandi unicamente in 3 lingue.

Frieda Brioschi ha parlato delle motivazioni che spingono i wikipediani e sulle loro aspettative (si aspettano di essere prima o poi retribuiti?); rispondendo alle domande del pubblico ha fatto alcune considerazioni sull'evoluzione del web (da web 1.0 a web 2.0, con alcuni spunti sul web 3.0), sulla memoria della rete (la rete ha la memoria del mondo ma non di sé stessa, Wikipedia invece si ricorda di sé tramite le cronologie delle voci) e sulla vera o presunta mancanza di una cultura della partecipazione democratica.

Il prof. Fraternali ha presentato il progetto Pharos: finanziato dalla Comunità Europea, il progetto coinvolge 14 enti di 9 paesi diversi e sta sviluppando un motore di ricerca per contenuti multimediali in grado di indicizzare audio e video non per tag o testo associato, come avviene ora, ma direttamente attraverso il loro contenuto. Fra le difficoltà principali del progetto c'è il tempo di indicizzazione (attualmente servono circa 10 secondi di indicizzazione per ogni secondo di filmato) e la scarsità di materiale video utilizzabile perché quasi tutto protetto da copyright.

Il prof. Gori ha parlato estesamente di Google, della sua storia e del suo modello di business, ponendo particolare enfasi sul trattamento dei dati e sulla poca trasparenza dei criteri di indicizzazione, portando come esempio il caso di BMW (che a febbraio 2006 è stata "bannata" tramite l'azzeramento del ranking perché avrebbe cercato di aumentare la propria popolarità in maniera artificiosa). Il professore ha poi fatto una rapida panoramica delle attività sull'intelligenza artificiale dell'Università di Siena, soffermandosi a presentare il progetto WebCrow (un programma in grado di risolvere cruciverba).

Sandro Galli ha risposto agli stimoli lanciati dal pubblico e dagli oratori che l'hanno preceduto, riprendendo un po' le fila del tema dell'incontro: il web 3.0.

Collegamenti esterni[modifica]

Notizia originale
Questo articolo contiene notizie di prima mano comunicate da parte di uno o più contribuenti della comunità di Wikinotizie.

Vedi la pagina di discussione per maggiori informazioni.