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McKinley (6194m) italian solo expedition 2010

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venerdì 13 novembre 2009 Il giovane alpinista emergente Emanuele Vellati partirà per per una nuova spedizione alpinistica il prossimo 12 gennaio.

Destinazione Alaska in pieno inverno e ancora sul McKinley, la stessa montagna che nel maggio/giugno 2009 ha tentato di raggiungere con altri 2 compagni.

Purtroppo una bufera non gli ha permesso di superare i 5800m ed ha costretto tutti a restare 11 giorni in tenda, compromettendo l'esito della spedizione.

Ma adesso vuole stabilire un record, essere il primo italiano ed il più giovane alpinista in solitaria ad arrivare in vetta in pieno inverno.

- Perché questa spedizione in solitaria?

Non è facile trovare un compagno per intraprendere una simile impresa. Si deve essere molto determinati e preparati sia fisicamente che mentalmente senza tralasciare la parte tecnica. Ma il vero motivo, è che sento in me una vocazione per l'alpinismo in solitaria.

Ricordo un grande alpinista solitario italiano, Renato Casarotto.

- Perché ancora sul McKinley e in inverno?

L'idea mi è passata per la testa quando tornai dal Nepal lo scorso novembre, ma dovevo vedere la montagna prima del periodo invernale per valutare l'impresa. Dopo ho valutato attentamente e riflettuto su ciò che vado incontro, ed ora l'idea è matura e mi sento pronto.

- Come ti prepari per questa spedizione?

Beh, fisicamente, quindi corsa, palestra e nuoto, poi in montagna, sia su roccia che ghiaccio ma anche con gli sci, ma soprattutto cercare di far più dislivello possibile a settimana per facilitare l'acclimatazione. Ma non esiste un metodo specifico per allenarsi a queste imprese, spetta ad ogni alpinista in base alla propria esperienza decidere come allenarsi.

- Quali sono le difficoltà che troverai?

Diciamo che sarà tutto una difficoltà, già il fatto di avere poche ore di luce al giorno data la posizione dalla montagna presso il circolo polare artico, il freddo polare con temperature al di sotto dei -40°c, alcuni tratti soggetti a valanghe, le abbondanti nevicate e la fatica fisica, per trasportare tutto il materiale e scavarsi ogni sera una truna come riparo.

- Chi ti finanzia?

Principalmente io con il mio lavoro, ma questa volta ho trovato degli sponsor molto generosi, Mico, Gabel, ed il mio amico Roberto di Viaggiando.

Fonti