Alto Adige: in 25 comuni non si potranno più costruire seconde case

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giovedì 27 settembre 2018

La bandiera della Provincia di Bolzano

La Giunta della Provincia autonoma di Bolzano ha determinato i comuni in cui le seconde case superano il 10% delle abitazioni in 25 comuni. In base ad una recente legge [1] in detti comuni il 100% dei nuovi alloggi o di quelli oggetto di recupero edilizio dovranno rientrare nell'edilizia convenzionata: la proprietà potrà essere acquistata da tutti, ma le abitazioni dovranno essere utilizzate esclusivamente dai residenti nella provincia da almeno 5 anni; sono previsti controlli molto severi e multe salatissime per i contravventori. Praticamente i non residenti, a cominciare dai turisti, non potranno più trovare case nuove da utilizzare come seconde case. I comuni interessati sono 25, ovvero:

  • Val Badia: Marebbe, San Martino in Badia, Badia, Corvara in Badia
  • Val Pusteria: Valdaora, Rasun Anterselva, Terento, Monguefo-Tesido, Valle di Cassies, Villabassa, Dobbiaco, San Candido, Sesto.
  • Val Gardena: Ortisei, Santa Cristina, Val Gardena, Selva di Val Gardena e i comuni limitrofi di Nova Levante e Castelrotto

Sono altresì compresi i comuni di Anterivo, Avelengo, Plaus, Renon, Senales, Stelvio e 26 frazioni di altri comuni.

Il presidente della provincia di Bolzano, Arno Kompatscher, ha giustificato il provvedimento sulla base della considerazione che nei comuni a più spiccata vocazione turistica le seconde case rendono impossibile, soprattutto ai giovani, trovare un alloggio da acquistare.

I non residenti potranno continuare ad acquistare ed usare le abitazioni già costruite e non soggette a vincoli di convenzioni.

Note[modifica]

  1. art. 104, comma 2, della L.P. 10 luglio 2018, n. 9, che ha introdotto l'art. 79 ter punto 3 della legge urbanistica.

Fonti[modifica]