Bimbi maltrattati nel barese, 4 maestre agli arresti

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venerdì 26 ottobre 2018

Sezione verde per lattanti nell'Asilo nido "Cucciolo" di Fontevivo (Parma)
Spazi comuni dedicati ad attività ludiche e motorie, Scuola materna Allende di Collecchio (Parma)

Quattro maestre della scuola materna Montessori di Capurso nella provincia di Bari sono agli arresti domiciliari per le violenze psicologiche e fisiche nei confronti dei bambini, tutti al primo anno della scuola materna. Delle quattro donne una (M.L., di 52 anni) è originaria della provincia di Lecce e le altre tre (M.L., di 63 anni, B.N., di 47, e V.A., di 49), sono tutte originarie del Barese.

Nel settembre 2017, all'inizio dello scorso anno scolastico, gli alunni della classe erano 27, ma nel corso dell'anno parecchie famiglie, preoccupate per lo strano comportamento dei propri figli e delle stesse maestre, hanno trasferito molti bambini da quella scuola, che ha visto così ridurre a 13 il numero degli alunni.

Le indagini sono iniziate nel mese di dicembre dell'anno scorso, sulla base delle voci giunte ai Carabinieri: a marzo 2018, dopo avere ascoltato alcuni genitori, hanno provveduto ad installare delle microspie all'interno della classe.

È quindi emerso che gli alunni venivano obbligati a stare seduti con la testa appoggiata sul banco e, quando cercavano di alzare il capo, le maestre glielo facevano sbattere sul banco. Ai bambini venivano dati spintoni, colpi sulle braccia e in viso, oppure erano obbligati a stare in un angolo con la faccia rivolta verso il muro e le mani dietro la schiena. Dagli accertamenti è risultato pure che le maestre minacciavano di morte i bambini se non avessero rispettato le regole loro dettate; seguivano altre minacce come quelle di legarli con una corda, di dare loro delle botte, di portarli dai carabinieri, dove un cane li avrebbe morso.

Le quattro maestre erano supplenti, con un contratto di lavoro annuale: da settembre di quest'anno, tre di esse erano in servizio presso altre scuole, mentre una continuava ad insegnare nell'asilo dove sarebbero stati accertati i maltrattamenti.

A una mamma, rappresentante di classe, hanno raccontato di lividi in testa e, vedendo i filmati, si è capito il perché, visto che gli sbattevano la testa sui banchi. Le maestre si giustificavano dicendo che i bambini erano vivaci e ancora non scolarizzati; i lividi c'erano perché litigavano, ma non era vero. È stata lei la prima a denunciare i fatti, parlandone col sindaco e poi con la dirigente della scuola; all'inizio non c'erano prove chiare, però le mamme capiscono quando qualcosa non va.

Sia la Lega che il Codacons sono d'accordo sull'introduzione delle telecamere in tutte le scuole, in quanto un ottimo deterrente per prevenire comportamenti violenti di questo genere, e che siano puniti i responsabili.

Fonti[modifica]