Napolitano giura fedeltà alla Repubblica: "Non sarò mai il Presidente di una sola parte"

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15 maggio 2006

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"Non sarò in alcun momento il Presidente solo della maggioranza che mi ha eletto": questa frase, pronunciata dal neoeletto Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano durante il suo messaggio rivolto al Parlamento in seduta comune, ben sintetizza la volontà del Capo dello Stato di favorire il dialogo tra le forze politiche.
Forte il suo appello all'unità che non intende "edulcorare una realtà di aspre divergenze" ma mira a sollecitare gli italiani a trovare "un nuovo senso della missione da compiere" al fine di "rafforzare in modo decisivo" il nuovo corso bipolare.
Primo ex comunista ad essere eletto al Quirinale, Napolitano - pur richiamando la Resistenza ed il suo "decisivo apporto" alla nascita della democrazia italiana - cita le "zone d'ombra, gli eccessi e le aberrazioni" del movimento di liberazione.

La sintesi del discorso[modifica]

  • Riforme. Dopo il referendum sulla riforma costituzionale recentemente approvata dal Parlamento, sostiene, sarà necessario pensare a "nuove proposte di riforma capaci di raccogliere il necessario largo consenso" tra le forze politiche.
  • Europa. Il Presidente invita ad andare avanti nel progetto di costruzione dell'unità europea, nonostante gli stop al trattato costituzionale: "Non esiste dinanzi a queste sfide alcuna alternativa al rilancio della costruzione europea".
  • Con gli USA alleanza ma pari dignità. Napolitano richiama "gli storici legami con gli Stati Uniti", "cardine di una strategia di alleanze, nella libera ricerca di approcci comuni ai problemi più controversi nella pari dignità".
  • Terrorismo, no a scontro di civiltà. La lotta contro il terrorismo fondamentalista islamico va combattuta senza accettare la "logica dello scontro di civiltà".
  • Medio Oriente. Napolitano afferma che "è ora di metter al bando l'arma del terrorismo suicida e di contrastare fermamente ogni rigurgito di antisemitismo".
  • L'Iraq e il rientro. Napolitano afferma che governo e Parlamento dovranno "definire le soluzioni per il rientro dei militari italiani dall'Iraq" e rivolge un "omaggio riverente e commosso a tutti i nostri caduti".
  • Economia, messaggio di fiducia. Napolitano dice di non voler indulgere nelle "diagnosi pessimistiche" sulla situazione economica italiana: serve, piuttosto, un "messaggio di fiducia" senza sottovalutare i problemi.
  • Calcio e legalità. Con un indiretto riferimento alla vicenda che sta colpendo il calcio in queste settimane, Napolitano dice: "I problemi della legalità e della moralità collettiva si presentano ancora aperti in modi inquietanti anche in ambiti che avremmo sperato ne restassero immuni".
  • Politica e giustizia, più equilibrio. "Troppe tensioni circondano ancora i rapporti tra politica e giustizia", dice Napolitano, suggerendo di puntare su "serenità ed equilibrio".
  • Ringraziamento al Papa. Napolitano rivolge a Benedetto XVI un "deferente ringraziamento", dovendosi "laicamente riconoscersi la dimensione sociale e pubblica del fatto religioso e svilupparsi concretamente, in Italia, la collaborazione tra Stato e Chiesa cattolica in molteplici campi in nome del bene comune".
  • Pluralità nell'informazione. "Al mondo dell'informazione", secondo Napolitano, "va indirizzato un convinto impegno a garantire la libertà e il pluralismo, come condizione imprescindibile di democrazia".

Fonti[modifica]