Nel 2024 è aumentata la pressione fiscale in Italia
lunedì 22 settembre 2025

L'ISTAT certifica che nel 2024 la pressione fiscale è volata al 42,5% del PIL. Si tratta di ben +1,3 punti in un anno: mai c'era stato un aumento del genere negli ultimi 10 anni se non nel 2020, ma a causa del crollo del PIL dovuto alla pandemia. Solo nel 2015 infatti si era arrivati al 42,9%.
Diversi esperti concordano sul fatto che questo aumento delle tasse sia dovuto al fiscal drag o "drenaggio fiscale
": gli aumenti salariali concessi per compensare (neanche in modo completo) l'inflazione, uniti alle recenti riforme del Governo
sulla decontribuzione, fanno salire i redditi nominali imponibili di dipendenti e pensionati, facendoli quindi passare a scaglioni di IRPEF
più alti: il risultato è che pur perdendo potere d'acquisto queste categorie pagano più tasse.
Tra il 2022 e il 2024 il cosiddetto fiscal drag è ammontato a ben 25 miliardi a carico di coloro che pagano l'IRPEF. Il fatto è naturalmente positivo per i conti pubblici, ma un po' meno per il mitologico "ceto medio" di cui tanti, in primis nel Governo, si riempiono la bocca. Non stupisce nel complesso che negli scorsi giorni Fitch
abbia "promosso l'Italia" alzando il rating da BBB a BBB+: ora è chiaro chi abbia pagato questa promozione tanto sbandierata. I soliti noti.
Fonti
[modifica]- «Nel 2024 la pressione fiscale vola al 42,5%: su di 1,3 punti in un anno, è record dal 2020. I dati Istat e cosa c’è dietro» – ilfattoquotidiano.it, 22 settembre 2025.
- «Fitch promuove l'Italia di Meloni: il rating sale a BBB+. La decisione gela la sinistra» – iltempo.it, 20 settembre 2025.
- «Il fiscal drag migliora i conti pubblici. Ma chi paga?» – lavoce.info, 16 giugno 2025.
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