Pedopornografia: arrestato insegnante a Palermo

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venerdì 2 novembre 2018

Polizia di Stato

Martedì scorso, la polizia di Stato di Palermo ha eseguito una misura di custodia cautelare, per il reato di produzione di materiale pornografico con l'uso di minorenni, nei confronti di A. F., un insegnante americano di 64 anni. Lo stesso era senza permesso di soggiorno e viveva da molti anni in Italia, dando lezioni private di inglese. Per un po' tempo, ha pure insegnato in alcune scuole pubbliche e, inoltre, ha operato per diversi anni come volontario presso il reparto di pediatria di un ospedale cittadino.

Le indagini hanno consentito di scoprire altri gravi fatti: violenza sessuale in danno di minori di dieci anni e atti sessuali con dei minori. Infatti, A.F. non solo avrebbe divulgato materiale pedopornografico, ma, più volte, avrebbe filmato bambini e tentato alcuni approcci sessuali; tempo fa, aveva chiesto ad un signore di Palermo il permesso di filmare i suoi figli minorenni, in cambio di una somma di denaro. La denuncia nei suoi confronti è scattata a seguito di ciò: le indagini sono state condotte dalla squadra mobile di Palermo, diretta da Rodolfo Ruperti, coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica Federica La Chioma.

Gli investigatori della Mobile, appartenenti alla sezione reati sessuali ed in danno di minori, hanno accertato che il cittadino americano aveva un sito internet, dove si parlava della sessualità dei giovani minori; grazie alle perquisizioni fatte a casa sua, gli agenti hanno scoperto alcuni hard disk con dei filmati prodotti dal docente e con due bambini come protagonisti. Dopo approfondite indagini, si è riusciti a risalire alle vittime dei reati, tutti minori, che sono state ascoltati dagli agenti.

È stato, pertanto, avviato un processo con rito abbreviato a carico dello stesso, e alla successiva condanna pronunciata del tribunale di Palermo, con quattro anni di reclusione e una multa di 18 000 euro. È stata disposta nei confronti dell'uomo la misura cautelare degli arresti domiciliari eseguita oggi dagli agenti.

La relativa ordinanza è stata emessa dal Tribunale del Riesame, ed è divenuta definitiva dopo la sentenza della Corte di Cassazione che ha respinto il ricorso presentato dall'indagato.

Fonti[modifica]