Perù: le autorità investigano sulla morte di 10000 rane

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martedì 18 ottobre 2016 L'agenzia per la protezione del territorio peruviana sta investigando dopo che in un fiume nel sud del paese sono state ritrovate senza vita più di 10 000 rane.

Un gruppo di attivisti ha subito dato la colpa all'inquinamento che da molti anni affligge il fiume Coata e ha accusato il governo di non essersi interessato del problema, dato che ha ignorato delle precedenti richieste di dotare la zona di un adeguato sistema fognario. Durante le proteste, un gruppo di attivisti ambientali ha portato circa 100 rane morte nella piazza principale di Puno. Il capo degli attivisti, Maruja Inquilla, ha detto all'agenzia AFP: «Abbiamo dovuto portare loro le rane morte. Le autorità non si rendono conto di come viviamo. [...] Non hanno idea di quanto sia grave l'inquinamento.».

Il Servizio nazionale per la foresta e gli animali selvatici del Perù, SEFOR, ha affermato che, secondo i testimoni e i campioni presi, si crede che siano stati interessati circa 10 000 esemplari in un tratto di fiume di circa 50 km. Le rane in questione sono delle Telmatobius culeus, chiamate anche "Rane acquatiche del Titicaca", e sono una specie in via d'estinzione. La pelle di questi anfibi ha molte creste e questo permette loro di assorbire una grande quantità di ossigeno dall'acqua, ma causa anche l'assorbimento di molte sostanze tossiche. La moria di questi giorni ha visto un brusco calo nel numero di esemplari, già in numero esiguo a causa della caccia dell'uomo che se ne serviva come cibo.

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