Pronta una proposta di legge delega per la riforma del "Codice della Navigazione"

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martedì 21 ottobre 2008


Fu nel 1942, mentre sui mari si lottava e le navi venivano silurate ed affondate, che il codice italiano della Navigazione vide la luce. Erano ancora gli anni del potere fascista ed ovviamente negli articoli di questo codice esisteva ed esiste, ancora oggi, l'impronta di quel regime.

L'avvento della globalizzazione ha portato ad evidenziare l'anacronismo di questo codice, che essendo fuori tempo rallenta lo sviluppo armonico del sistema dei trasporti marittimi.

Dopo anni di studi e riflessioni, da parte di giuristi, marittimi e di buona parte dello shipping italiano, giunge, oggi, la proposta di riforma della parte marittima del "Codice della Navigazione", illustrata, in questi giorni a Genova, dal Senatore Enrico Musso e dal deputato Roberto Cassinelli.

Questa proposta di legge delega sarà presentata, dai due parlamentari, sia al Senato che alla Camera. Con essa si chiede di delegare il governo a legiferare, entro un anno, su questa materia.

Il Codice della Navigazione si compone di due parti: la parte marittima e quella aerea. Quest'ultima è stata già modificata con i decreti legislativi 96/2005 e 151/2006.


Fonti[modifica]