Pugilato: drammatica sconfitta di Blackwell contro Chris Eubank Jr.

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giovedì 31 marzo 2016


Il combattimento di pugilato per il titolo britannico dei pesi medi, avvenuto domenica 27 marzo 2016 nella Wembley Arena di Londra, fra il titolare Nick Blackwell e lo sfidante Chris Eubank Jr. è finito per KO alla decima ripresa; decisivo l'intervento del medico di bordo ring, che ha fatto notare l'impossibilità di Blackwell ad un completo campo visivo, causa rigonfiamento sopraciliare sinistro. L'ex titolare è svenuto ed è stato portato via in barella fino all'ospedale, ove è stata diagnosticata l'emorragia interna.

Il segretario della federboxe inglese Robert Smith, ha dichiarato alla BBC che Blackwell: è in coma indotto, le sue condizioni sono monitorate, dobbiamo solo aspettare ciò che ci dicono i medici. L'arbitro dell'incontro Victor Loughlin, accusato di non aver tutelato l'integrità psicofisica dei pugili, è stato scagionato dalla British Board of Boxing Control, la quale si è detta soddisfatta della condotta di gara. Robert Smith ha anche aggiunto: Ogni pugile sale sul ring conoscendo i rischi.

Il vincitore Chris Eubank Jr ha dichiarato: Stavo colpendo da tempo il mio avversario con una serie di jabs che lo hanno fatto sanguinare, forse l'arbitro avrebbe potuto fermare prima l'incontro. La boxe è questa, due combattenti che si affrontano: io ho raggiunto il mio sogno, il titolo inglese, ma sono triste per quel che è successo a Blackwell. Blackwell è attualmente in coma indotto per emorragia cerebrale, non si sono manifestate complicazioni. La BBC riferisce che per il momento non sarà operato.

Il consiglio del padre[modifica]

Chris Eubank nel 2005

Forse a salvare Blackwell è stato il padre di Chris, l'ex pugile Chris Eubank Sr; accortosi della gravità della situazione, nel minuto di riposo fra l'ottavo ed il nono round è salito sul ring ed ha detto al figlio: Se l'arbitro non ferma l'incontro, non so cosa dirti. Ma ti dico questo, se non lo interrompe e tu continui a combattere così, finisce che si fa male sul serio; ed anche: Non colpirlo più in volto ma al corpo.

In Eubank Sr ha parlato l'esperienza del 1991, quando l'incontro col suo avversario di allora, Michael Watson fu fermato all'undicesimo round. Michael subì delle lesioni cerebrali e rischiò la vita; dipoi finì in coma per quaranta giorni. Fu operato sei volte per rimuovere il sangue, ma rimase semiparalizzato. Al tempo la copertura medica a bordo ring non era adatta a tutelare questi casi; a seguito di quell'incontro il regolamento sanitario fu modificato.

Il Daily Telegraph ha raggiunto Michael Watson per conoscere la sua opinione, che ha riferito: Il giovane Chris non deve sentirsi in colpa per l’accaduto. Non intendeva far del male all'avversario, anche se sembra strano. È stato un incidente. Sono felice che quanto mi è accaduto abbia portato a cambiamenti sull'assistenza medica ai pugili.

Nei giorni seguenti Eubank Sr ha inoltre dichiarato che: Anche in allenamento consiglio sempre a mio figlio di evitare la testa perché i suoi pugni sono veloci, potenti e pericolosi. Volevo proteggere il suo avversario. Ciò non significa che la boxe debba esser vietata, i match si farebbero comunque, senza controlli, e i danni sarebbero molto più gravi per i pugili.

Interpellato in merito, Peter Hamlyn, il neurochirurgo che operò Michael Watson, è stato inequivocabile: È folle non aver fermato il match prima, era chiaro fin dal settimo round che Eubanks lo stesse dominando, Blackwell ha subito inutili montanti molto pesanti. Lo ripeto, è stata una decisione folle, perché sapevano tutti, arbitro compreso, che un solo uomo tra i due stava andando a vincere.

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Fonti[modifica]