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Secondo incontro della rassegna contro la violenza sulle donne a Grottaferrata

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sabato 12 aprile 2025

Si è svolto ieri 11 aprile 2025 alle 16, nella Sala conferenze del Polo Universitario di Grottaferrata l'incontro "Dal caso di Saman Abbas: Discriminazione, violenza e oppressione delle donne nel mondo", secondo appuntamento della rassegna "Basta…! Un anno di pensieri, riflessioni e azioni per l'eliminazione della violenza contro le donne e il futuro dei loro figli" organizzato dalla giunta del Comune per dire no alla violenza di genere, che si concluderà il 31 gennaio 2026. La rassegna, iniziata il 7 marzo 2025 a Grottaferrata con l'inaugurazione della scultura La violenza è una gabbia di Anna Izzo promossa dall'Assessorato alle Pari Opportunità, si sviluppa attraverso un anno di "pensieri, dibattiti e iniziative" volte a contrastare la violenza contro le donne. Grazie al contributo di esperti, attivisti e rappresentanti delle istituzioni, vengono affrontate le discriminazioni e le violenze di genere a livello globale, presentando progetti di tutela delle donne e dei loro figli (come l'ampliamento sul territorio cittadino - grazie ai fondi devoluti all'associazione Ponte Donna dalla fondazione "Una, Nessuna, Centomila" - della casa di semi-autonomia per le donne vittime di violenza di genere intitolata a Giulia Cecchettin).

L'incontro si è aperto con i saluti istituzionali di Mirko Di Bernardo, sindaco di Grottaferrata, che ha ribadito l'impegno della città nella lotta contro la violenza sulle donne a livello globale.

« Con l'Assessora alle Pari Opportunità e Vice Sindaco, Paola Franzoso, anima del progetto, abbiamo pensato che un seminario permanente caratterizzato da iniziative mensili fino al prossimo mese di gennaio, possa aiutare attraverso l'arte, la cultura, la politica a riflettere, per andare oltre e perché l'impegno culturale si declini come uno strumento di pace. Mirko Di Bernardo »

A seguire, il giornalista e moderatore culturale pakistano Ejaz Ahmad ha guidato la discussione, offrendo alla platea un'analisi approfondita sulla condizione delle donne in Pakistan, Kurdistan e Afghanistan. Durante i panel, hanno preso la parola Elisa Ercoli e Rossella Benedetti, rispettivamente presidente e avvocata dell'associazione Differenza Donna, che si è costituita parte civile nel processo per la morte di Saman Abbas, fornendo aggiornamenti sull'iter giudiziario. È poi intervenuta Kwanza Musi Dos Santos, attivista per i diritti dei migranti e presidente dell'associazione QuestaèRoma, che ha illustrato la condizione dei giovani italiani di origine straniera in relazione alla cittadinanza, soffermandosi sul referendum sul tema che si terrà l'8 e il 9 giugno. Patrizia Fiocchetti, scrittrice ed esperta di rifugiati politici, ha approfondito le dinamiche delle migrazioni forzate, mentre Carla Centioni, presidente dell'Associazione Ponte Donna, ha illustrato il progetto di ricostruzione della Casa delle Donne di Kobane. A chiudere il dibattito è intervenuta la senatrice Valeria Valente, componente della "Commissione parlamentare d'inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere", che ha sottolineato la necessità di politiche incisive per la tutela delle vittime.

Durante l'evento, la cantante, strumentista e compositrice iraniana-americana Sahba Motallebi si è esibita in una performance musicale, suonando il tar e il setar, strumenti tradizionali persiani.

La serata si è conclusa con il saluto finale della vice sindaca e assessora per le pari opportunità del Comune di Grottaferrata Paola Franzoso, seguito da un aperitivo tipico dei paesi orientali preparato dal ristorante etnico Gustamundo.

Nella sala adiacente, con il sostegno del comune e dei sponsor, è stata allestita la mostra con il racconto fotografico di Giuseppina Natale "Buio e luce - C'è ancora domani", la storia di una famiglia palestinese fuggita dalla Siria.


Fonti

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