Sisma in Abruzzo: i soccorsi

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Speciale sul Sisma in Abruzzo

Speciale sul Sisma in Abruzzo

lunedì 6 aprile 2009

Per approfondire, vedi l'articolo Speciale Terremoto in Abruzzo.

L'organizzazione dei soccorsi è assegnata alla Protezione Civile italiana, il cui capo Guido Bertolaso ha ricevuto dal governo i poteri straordinari per la gestione dell'emergenza. Con apposito decreto è stato infatti nominato "Commissario delegato per l'adozione di ogni indispensabile provvedimento su tutto il territorio interessato dal sisma per assicurare ogni forma di assistenza e di tutela degli interessi pubblici primari delle popolazioni interessate, nonché ogni misura idonea al superamento del contesto emergenziale e per la salvaguardia delle vite umane."

Soccorsi in Abruzzo
Soccorsi in Abruzzo

È stato allestito un "Centro Coordinamento Soccorsi" (C.C.S.) insediato presso la Scuola Sottufficiali della Guardia di Finanza all'Aquila e sono in funzione 5 centri operativi a L'Aquila, San Demetrio ne' Vestini, Rocca di Mezzo, Pizzoli e Paganica. Sul posto il capo Dipartimento di protezione civile, mentre a Roma, nella sede di via Vitorchiano, il Capo Dipartimento dei Vigili del Fuoco prefetto Francesco Paolo Tronca presiede il Comitato Operativo di Protezione Civile.

Per le forze dipendenti dal ministero dell'interno, il responsabile del dicastero, Maroni, ha annunciato alla televisione lo stanziamento di 130 milioni di euro.

Personale e mezzi[modifica]

Questo il quadro provvisorio delle forze in campo la mattina del 7 aprile; altre forze ed altri mezzi, secondo le pressoché uniformi dichiarazioni dei rispettivi responsabili, starebbero per raggiungere le zone sinistrate.

Vigili del Fuoco[modifica]

I Vigili del Fuoco hanno sul posto circa 2250 unità provenienti da tutte le regioni (isole escluse per disposizione del ministro dell'interno), comprese 47 unità cinofile e diverse squadre di speleologi ed alpinisti; inoltre hanno inviato sul posto 4 elicotteri, 2 veicoli con stazione radio satellitare mobile, 3 ponti radio mobili, 22 torri-faro (le cosiddette "fotoelettriche"), 51 mezzi per il movimento terra (fra i quali le ruspe)

Poco dopo l'arrivo sul posto di operazioni è deceduto un capo squadra dei Vigili, Marco Cavagna, colpito da un malore fatale.

I Vigili si sono organizzati con 4 campi base a Coppito-L'Aquila, Pizzoli-Arischia, Monticchio e Barisciano. La logistica comprende autobotti di acqua potabile ed autocisterne con carburanti sia per i veicoli che per gli elicotteri, nonché 9 gruppi elettrogeni, 141 container, 3000 tende, brandine, sacchi a pelo, coperte, cuscini, stufe ed altro materiale per il primo soccorso.

Sono giunti anche 72 fra ingegneri ed architetti che procederanno alle verifiche statiche degli edifici.

Polizia di Stato[modifica]

La Polizia di Stato ha inviato circa 400 operatori, fra i quali 4 unità cinofile, circa 130 unità appartenenti ai reparti mobili (informalmente noti come "Celere"), 60 pattuglie della polizia stradale ed 8 operatori della polizia scientifica (per il riconoscimento ufficiale delle salme). Sono inoltre stati inviati 75 operatori dei nuclei prevenzione crimine che si occuperanno della prevenzione e repressione dello sciacallaggio e di garantire l'ordine pubblico.

Anche 4 elicotteri AB 212 sono impiegati per il sorvolo dell'area e per servizi di soccorso (sono attrezzati con verricelli per il trasporto di barelle) e supporto logistico; per quest'ultimo sono giunti sul posto due uffici mobili (camper) e va peraltro ricordato che sia la prefettura che la questura del capoluogo sono andate distrutte.

Il capo della polizia Antonio Manganelli (che come tale ha anche la qualifica di direttore generale della pubblica sicurezza), ha effettuato sopralluoghi nelle zone delle catastrofe.

Arma dei carabinieri[modifica]

Il comandante generale dell'Arma Gianfrancesco Siazzu, in sopralluogo la mattina del giorno 7, ha comunicato ad AdnKronos che 325 carabinieri provenienti da altre province sono stati assegnati in forza al Comando provinciale dell'Aquila, il quale continua ad operare attraverso le stazioni territoriali malgrado rilevanti difficoltà anche per i danni alle strutture.

Guardia di Finanza[modifica]

La Guardia di Finanza, oltre a mettere a disposizione del coordinamento soccorsi la propria locale Scuola Ispettori e Sovrintendenti di Coppito, ha inviato 100 unità, di cui 80 sono unità ATPI (Anti-Terrorismo e Pronto Impiego) per la repressione dello sciacallaggio e per l'ordine pubblico.

Due elicotteri (AB 412 e NH 500) sono stati allestiti in versione sanitaria ed assegnati alla zona di operazioni, mentre un aereo ATR 42 porta sul posto unità cinofile ed altro personale.

Corpo forestale dello Stato[modifica]

Il Corpo forestale dello Stato ha sul posto circa 650 unità, di cui circa la metà inviate dal Lazio dopo i fatti. Comprendono personale del Soccorso Alpino Forestale ed unità cinofile.

Sono a disposizione inoltre 2 elicotteri AB 412,e sono giunti sul posto un gruppo elettrogeno, una cucina da campo ed alcune ruspe.

Croce Rossa Italiana[modifica]

La Croce Rossa ha allestito 3 "Presidi Medici Avanzati" che fungono da pronto soccorso ed astanteria ed ha inviato sul posto circa 400 volontari. Sono fra questi 7 unità cinofile ed alcune squadre di supporto psicologico.

Ha anche già reso operative 4 cucine da campo, 3 delle quali sono in grado di assicurare complessivamente 12.000 pasti al giorno.

La CRI, a differenza del governo italiano, ha accettato gli aiuti stranieri e sta per accogliere materiale messo a disposizione dalla Croce Rossa Svizzera.

Esercito Italiano[modifica]

L'Esercito è sui luoghi del disastro con diversi reparti.

All'Aquila operano il 33º reggimento di Artiglieria, che partecipa alla ricerca dei superstiti ed allo sgombero delle macerie, l'8º reggimento "Lancieri di Montebello", che si occupa della logistica e dell'allestimento di tendopoli, e l'11º reggimento del Genio, il quale ha compiti di ripristino delle infrastrutture soprattutto viarie.

Gli Alpini del 9º reggimento sono fra Lucoli e Paganica per ricerca superstiti e sgombero macerie, mentre a Pizzoli ci sono gli uomini del 123º reggimento di Fanteria "Chieti". A Pontecchio opera l'8º reggimento Bersaglieri e ad Onna è impiegato il 1º reggimento Granatieri di Sardegna insieme al 6º reggimento del Genio, il quale ha portato con sé ruspe, macchine movimento terra e fotoelettriche.

L'Aviazione Leggera dell'Esercito ha messo a disposizione un elicottero Chinhook CH 47 ed un AB 412, oltre ad un aereo Dornier Do 228, un turboelica d'impiego regionale; tutti i velivoli sono stati allestiti per l'assistenza sanitaria.

Aeronautica Militare Italiana[modifica]

L'Aeronautica ha messo a disposizione della protezione civile velivoli da impiegare per il trasporto di persone e mezzi. Il 3º Stormo Supporto Operativo di Villafranca ha portato materiale per tendopoli e di pronto soccorso, la 46ª Brigata Aerea di Pisa ha utilizzato un C-27J per numerosi voli di trasporto infermi, mentre il 15º Stormo di Pratica di Mare ed il 9º Stormo di Grazzanise hanno distaccato elicotteri HH-3F ed AB-212 ora di stanza al campo di volo di Preturo, del quale è stato curato il ripristino.

Sono stati effettuati rilevamenti aerofotogrammetrici con un caccia AMX del 51º Stormo di Istrana e con un P-166/DL-3 del 14º Stormo di Pratica di Mare, mentre un P-180 del 36º Stormo di Gioia del Colle ha operato per il trasporto di sangue.

Ci sono inoltre circa 70 avieri con mansioni di supporto a terra per le operazioni di volo, compreso il controllo del traffico aereo, e per servizi di meteorologia.

Il contingente ha con sé un'ambulanza, autobotti di acqua potabile ed autocisterne di carburante.

Marina Militare Italiana[modifica]

La Marina ha inviato sui luoghi del sisma personale in forza al Com.Sub.In. che ha portato la camera iperbarica mobile, nonché 40 fanti di marina (i marines italiani) del Reggimento San Marco, che si occupano di allestire cucine da campo.

Sono inoltre disponibili 3 elicotteri EH-101, 4 AB 212 e 1 SH-3D.

Nel gergo burocratico, malgrado la destinazione, si tratta di una "forza da sbarco"; ha con sé gruppi elettrogeni, impianti per l'illuminazione artificiale e strumenti per la ricerca di persone nelle rovine.

Volontari[modifica]

Anche in questa occasione la mobilitazione dei volontari è stata pronta e di ingenti proporzioni. Operano sul posto alcune Misericordie e Pubbliche Assistenze (Associazioni volontaristiche di assistenza sanitaria e pronto soccorso). In mancanza di stime precise, che potranno essere definite solo successivamente, si hanno per ora dati solo parziali sulle partenze per l'Abruzzo di gruppi di diverse provenienze; il primo ministro italiano Berlusconi ha intanto quantificato genericamente in circa 2.000 il numero dei volontari, che comprende operatori del soccorso alpino.

La Protezione Civile, sin dalle prime ore dopo il disastro, ha invitato al coordinamento delle iniziative volontaristiche onde non creare un involontario intralcio alle operazioni di soccorso; i volontari possono dunque partecipare ai soccorsi solo attraverso organizzazioni che si coordinino con gli enti governativi, evitando lo spontaneismo. Diverse iniziative sono state approntate online per diffondere informazioni su come aiutare, fra queste un apposito wiki all'indirizzo http://terremotoabruzzo.pbwiki.com/ mentre hanno comprensibili difficoltà i siti volontaristici locali, fra i quali ad esempio quello dei CSV (Centri di Servizio per il Volontariato) dell'Abruzzo.

Polizia Penitenziaria[modifica]

Anche la polizia penitenziaria ha reso disponibili uomini per l'emergenza; si tratta di 200 allievi agenti delle scuole di formazione di Roma e Sulmona. Va detto che questo corpo lamenta danni patiti dal proprio personale in servizio nella zona, e che deve fare i conti con esigenze di rinforzo al personale già operante, per cui sta provvedendo all'invio in missione di 30 unità per avvicendare i colleghi colpiti dal disastro.

L'amministrazione ha inoltre messo a disposizione 80 posti letto per gli sfollati presso la caserma-scuola di Sulmona.

Unità Psicologiche di Emergenza[modifica]

Il Dipartimento di Protezione Civile ha attivato massicciamente le unità di supporto psicologico d'emergenza per la popolazione sfollata. Sono stati quindi attivati vari raggruppamenti operativi di Psicologi per i Popoli, che gestisce tali interventi nell'ambito del Sistema di Protezione Civile, e che ha inviato sul posto nelle prime 24 ore le squadre operative del Lazio, del Trentino e della Lombardia. Componenti di tali squadre hanno prestato assistenza alle procedure di riconoscimento delle salme.

Nell'arco delle prime 96 ore sono state distribuite nei paesi colpiti anche le altre squadre operative provenienti da varie regioni italiane, e dotate dei kit per l'assistenza psicologica all'infanzia (spazi di gioco protetti, assistenza alle famiglie). Sono stati attivati 9 distaccamenti operativi di Psicologi per i Popoli, più il personale per l'assistenza psicologica degli altri gruppi interni al sistema di Protezione Civile.

Alloggi[modifica]

Gli alloggi per gli sfollati, per coloro cioè che non possono più disporre della propria casa per crollo o inagibilità, sono provvisoriamente previsti nelle tendopoli e in alberghi.

Il primo ministro italiano Berlusconi ha comunicato - riferisce l'agenzia Ansa - che, all'8 aprile, in totale sono state allestite 31 tendopoli, insieme a 24 cucine da campo e 14 ambulatori, e sarebbero inoltre disponibili altre 4000 tende di cui 400 pneumatiche.

Fonti[modifica]