Myanmar, D'Alema: «Sanzioni Ue contro il regime da lunedì»: differenze tra le versioni

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martedì 9 ottobre 2007

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Per il ministro degli Esteri italiano Massimo D'Alema le sanzioni dell'Unione Europea contro il regime di Myanmar scatteranno lunedì, dopo la riunione dei ministri degli Esteri dell'Unione Europea. Da Hanoi D'Alema ha precisato che le misure saranno prese per indurre il regime a terminare la repressione violenta e ad aprire all'opposizione. Dal Vietnam il ministro si sposterà a New Delhi, in India, dove chiederà al governo di far pressione sulla Birmania affinché si apra la via alla democratizzazione del Paese. L'India è uno dei Paesi partner commerciali del Myanmar.

Nel Paese, intanto, continua la protesta, malgrado la repressione. Le agenzie riferiscono che i soldati sono stati oggetto di lanci di pietre. In alcuni casi, oltre ai sospettati, sono stati arrestati anche i familiari dei sospetti, bambini compresi. Le proteste montano ormai da un mese e mezzo, ma sono arrivate alla ribalta internazionale dopo la discesa in strada dei monaci lo scorso 18 settembre, fino alla repressione con spari sulla folla e arresti di massa dei monaci.

Un giornale governativo ha annunciato oggi che la giunta ha preparato una road map per la democrazia in sette punti, in cui si vede come punto finale le elezioni, ma non si conosce quando queste avranno luogo. Il generale Than Shwe, intanto, ha affermato di volere incontrare la leader dell'opposizione Aung San Suu Kyi se questa ritirerà la sua richiesta di sanzioni internazionali. Suu Kyi, tuttavia, dovrà rimanere, secondo Than Shwe, agli arresti domiciliari fino al varo delle nuova costituzione.

Fonti[modifica]