Dopo Pompei, anche Roma fa la sua parte: crolla un muro al Pincio: differenze tra le versioni

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Se ne era avuto un accenno con la caduta di pezzi d'intonaco al [[w:Colosseo|Colosseo]], a cui avevano fatto da controcanto i crolli delle [[w:Mura leonine|Mura leonine]], di un muro a [[w:Villa Medici|Villa Medici]] e di frammenti della [[w:Basilica di San Pietro in Vincoli|Basilica di San Pietro in Vincoli]].
Se ne era avuto un accenno con la caduta di pezzi d'intonaco al [[w:Colosseo|Colosseo]], a cui avevano fatto da controcanto i crolli delle [[w:Mura leonine|Mura leonine]], di un muro a [[w:Villa Medici|Villa Medici]] e di frammenti della [[w:Basilica di San Pietro in Vincoli|Basilica di San Pietro in Vincoli]].


Ora è toccato al [[w:Pincio|Pincio]] il triste ruolo di protagonista della stagione di degrado dell'architettura capitolina. Durante la notte, si è letteralmente sbriciolato, per una lunghezza di 9 metri e una profondità di 20 centimetri, il rivestimento murale che protegge il secondo dei tre tornanti attraverso cui si sonda la strada che, secondo il progetto di [[Giuseppe Valadier]], collega la terrazza del Pincio a [[w:Piazza del Popolo (Roma)|Piazza del Popolo]]. Fortunatamente, l'ora notturna ha scongiurato conseguenze peggiori: non si registrano, infatti, ulteriori danni a persone o cose.
Ora è toccato al [[w:Pincio|Pincio]] il triste ruolo di protagonista della stagione di degrado dell'architettura capitolina. Durante la notte, si è letteralmente sbriciolato, per una lunghezza di 9 metri e una profondità di 20 centimetri, il rivestimento murale che protegge il secondo dei tre tornanti attraverso cui si sonda la strada che, secondo il progetto di [[w:Giuseppe Valadier|Giuseppe Valadier]], collega la terrazza del Pincio a [[w:Piazza del Popolo (Roma)|Piazza del Popolo]]. Fortunatamente, l'ora notturna ha scongiurato conseguenze peggiori: non si registrano, infatti, ulteriori danni a persone o cose.


Il sovrintendente ai Beni Culturali di Roma, [[w:Umberto Broccoli|Umberto Broccoli]], se la prende con gli eccessi del clima, l'avvicendarsi gli inverni molto piovosi e nevosi con estati infuocate, ma il vero responsabile, in questo come in altri episodi, sembra essere l'irrimediabile incuria e insensibilità dell'uomo e delle istituzioni, incapaci di proteggere, dalle ingiurie del tempo e del clima, le emergenze architettoniche che costellano gli antichi centri storici delle città.
Il sovrintendente ai Beni Culturali di Roma, [[w:Umberto Broccoli|Umberto Broccoli]], se la prende con gli eccessi del clima, l'avvicendarsi gli inverni molto piovosi e nevosi con estati infuocate, ma il vero responsabile, in questo come in altri episodi, sembra essere l'irrimediabile incuria e insensibilità dell'uomo e delle istituzioni, incapaci di proteggere, dalle ingiurie del tempo e del clima, le emergenze architettoniche che costellano gli antichi centri storici delle città.

Versione delle 20:41, 22 ago 2012

mercoledì 22 agosto 2012

La salita da piazza del Popolo al Pincio

Dopo che Pompei, con le sue storie di ordinario abbandono, aveva monopolizzato le cronache mediatiche, anche la Città eterna ha reclamato un suo ruolo e ha cominciato a farsi spazio con analoghe cronache di degrado architettonico e archeologico.

Se ne era avuto un accenno con la caduta di pezzi d'intonaco al Colosseo, a cui avevano fatto da controcanto i crolli delle Mura leonine, di un muro a Villa Medici e di frammenti della Basilica di San Pietro in Vincoli.

Ora è toccato al Pincio il triste ruolo di protagonista della stagione di degrado dell'architettura capitolina. Durante la notte, si è letteralmente sbriciolato, per una lunghezza di 9 metri e una profondità di 20 centimetri, il rivestimento murale che protegge il secondo dei tre tornanti attraverso cui si sonda la strada che, secondo il progetto di Giuseppe Valadier, collega la terrazza del Pincio a Piazza del Popolo. Fortunatamente, l'ora notturna ha scongiurato conseguenze peggiori: non si registrano, infatti, ulteriori danni a persone o cose.

Il sovrintendente ai Beni Culturali di Roma, Umberto Broccoli, se la prende con gli eccessi del clima, l'avvicendarsi gli inverni molto piovosi e nevosi con estati infuocate, ma il vero responsabile, in questo come in altri episodi, sembra essere l'irrimediabile incuria e insensibilità dell'uomo e delle istituzioni, incapaci di proteggere, dalle ingiurie del tempo e del clima, le emergenze architettoniche che costellano gli antichi centri storici delle città.

Il sindaco Gianni Alemanno, giunto sul posto per un sopralluogo, si è dichiarato comunque ottimista, indicando in soli 15 giorni la durata dell'intervento di messa in sicurezza e ripristino. Il danno per le casse del comune è stato da lui stimato in 300.000 euro.

Fonti