Dopo Pompei, anche Roma fa la sua parte: crolla un muro al Pincio: differenze tra le versioni

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Il sovrintendente ai Beni Culturali di Roma, [[w:Umberto Broccoli|Umberto Broccoli]], se la prende con gli eccessi del clima, l'avvicendarsi gli inverni molto piovosi e nevosi con estati infuocate, ma il vero responsabile, in questo come in altri episodi, sembra essere l'irrimediabile incuria e insensibilità dell'uomo e delle istituzioni, incapaci di proteggere, dalle ingiurie del tempo e del clima, le emergenze architettoniche che costellano gli antichi centri storici delle città.
Il sovrintendente ai Beni Culturali di Roma, [[w:Umberto Broccoli|Umberto Broccoli]], se la prende con gli eccessi del clima, l'avvicendarsi gli inverni molto piovosi e nevosi con estati infuocate, ma il vero responsabile, in questo come in altri episodi, sembra essere l'irrimediabile incuria e insensibilità dell'uomo e delle istituzioni, incapaci di proteggere, dalle ingiurie del tempo e del clima, le emergenze architettoniche che costellano gli antichi centri storici delle città.


Peraltro, lo stato precario del paramento laterizio, come documentato dall'immagine acclusa a questo articolo, era ben visibile non solo ai tecnici che avevano condotto e collaudato il restauro, concluso a inizio estate, della porzione immediatamente adiacente (è la parte intonacata, a destra nella foto a fianco), ma anche a semplici passanti, privi di ogni competenza tecnica.
Peraltro, lo stato precario del paramento laterizio, come documentato dall'immagine acclusa a questo articolo, era ben visibile e apprezzabile, non solo all'occhio competente di tecnici specializzati, ma anche allo sguardo inesperto di semplici passanti, privi di ogni specifica competenza tecnica.
Il sindaco [[w:Gianni Alemanno|Gianni Alemanno]], giunto sul posto per un sopralluogo, si è dichiarato comunque ottimista, indicando in soli 15 giorni la durata dell'intervento di messa in sicurezza e ripristino. Il danno per le casse del comune è stato da lui stimato in 300 000 euro.
Il sindaco [[w:Gianni Alemanno|Gianni Alemanno]], giunto sul posto per un sopralluogo, si è dichiarato comunque ottimista, indicando in soli 15 giorni la durata dell'intervento di messa in sicurezza e ripristino. Il danno per le casse del comune è stato da lui stimato in 300 000 euro.

Versione delle 10:47, 24 ago 2012

mercoledì 22 agosto 2012

La salita da piazza del Popolo al Pincio
La crepa nel muro, il giorno prima del crollo. Si noti il restauro appena concluso del muro vicino: evidentemente la manutenzione (e il collaudo) non comprendevano la cortina di mattoni, ma solo il muro intonacato.

Dopo che Pompei, con le sue storie di ordinario abbandono, aveva monopolizzato le cronache mediatiche, anche la Città eterna ha reclamato un suo ruolo e ha cominciato a farsi spazio con analoghe cronache di degrado architettonico e archeologico.

Se ne era avuto un accenno con la caduta di pezzi d'intonaco al Colosseo, a cui avevano fatto da controcanto i crolli delle Mura leonine, di un muro a Villa Medici e di frammenti della Basilica di San Pietro in Vincoli.

Ora è toccato al Pincio il triste ruolo di protagonista della stagione di degrado dell'architettura capitolina. Durante la notte, si è letteralmente sbriciolato, per una lunghezza di 9 metri e una profondità di 20 centimetri, il rivestimento murale che protegge il secondo dei tre tornanti attraverso cui si sonda la strada che, secondo il progetto di Giuseppe Valadier, collega la terrazza del Pincio a Piazza del Popolo. Fortunatamente, l'ora notturna ha scongiurato conseguenze peggiori: non si registrano, infatti, ulteriori danni a persone o cose.

Il sovrintendente ai Beni Culturali di Roma, Umberto Broccoli, se la prende con gli eccessi del clima, l'avvicendarsi gli inverni molto piovosi e nevosi con estati infuocate, ma il vero responsabile, in questo come in altri episodi, sembra essere l'irrimediabile incuria e insensibilità dell'uomo e delle istituzioni, incapaci di proteggere, dalle ingiurie del tempo e del clima, le emergenze architettoniche che costellano gli antichi centri storici delle città.

Peraltro, lo stato precario del paramento laterizio, come documentato dall'immagine acclusa a questo articolo, era ben visibile e apprezzabile, non solo all'occhio competente di tecnici specializzati, ma anche allo sguardo inesperto di semplici passanti, privi di ogni specifica competenza tecnica.

Il sindaco Gianni Alemanno, giunto sul posto per un sopralluogo, si è dichiarato comunque ottimista, indicando in soli 15 giorni la durata dell'intervento di messa in sicurezza e ripristino. Il danno per le casse del comune è stato da lui stimato in 300 000 euro.

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