Il Codice Grolier è confermato come più antico libro d'America: differenze tra le versioni
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Questo libro di undici pagine fu trovato nel 1960 da alcuni saccheggiatori messicani che stavano operando nello stato messicano di [[w:Chiapas|Chiapas]], i quali lo rivendettero nel 1965 ad un collezionista messicano; il punto esatto del ritrovamento è ignoto. L'opera fu esposta al pubblico nel 1971 al [[w:Grolier|Grolier]] Club di [[w:New York|New York]] e da allora verrà riconosciuta come ''Grolier Codex''. |
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A partire dal fatto che non si conosce la posizione esatta del ritrovamento, sono state formulate nei decenni varie teorie con lo scopo di dimostrare la falsità del manoscritto. A titolo d'esempio, si supponeva che l'opera fosse stata creata da un falsario su una carta precolombiana, ma non sono mai state trovate tracce di tale carta nel mondo e l'inchiostro usato contiene un pigmento (denominato "Blu Maya") che è stato replicato in un laboratorio messicano solo più di vent'anni dopo. Inoltre inizialmente si supponeva che il libro contenesse solo disegni e numeri, ma un'osservazione più attenta ha evidenziato anche la presenza di un calendario venusiano. |
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A titolo d'esempio, si supponeva che l'opera fosse stata creata da un falsario su una carta precolombiana, ma non sono mai state trovate tracce di tale carta nel mondo e l'inchiostro usato contiene un pigmento (denominato "Blu Maya") che è stato replicato in un laboratorio messicano solo più di vent'anni dopo. Inoltre inizialmente si supponeva che il libro contenesse solo disegni e numeri, ma un'osservazione più attenta ha evidenziato anche la presenza di un calendario venusiano. |
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Versione attuale delle 13:57, 5 dic 2018
sabato 10 settembre 2016
Uno studio della statunitense Università Brown pone fine ad una controversia decennale: il Codice Grolier è stato confermato come il più antico libro ritrovato del Nuovo Mondo.
Il manoscritto Maya era stato scoperto negli anni sessanta da alcuni saccheggiatori, e la sua autenticità storica era stata più volte messa in dubbio.
La storia del codice[modifica]
Questo libro di undici pagine fu trovato nel 1960 da alcuni saccheggiatori messicani che stavano operando nello stato messicano di Chiapas, i quali lo rivendettero nel 1965 ad un collezionista messicano; il punto esatto del ritrovamento è ignoto. L'opera fu esposta al pubblico nel 1971 al Grolier Club di New York e da allora verrà riconosciuta come Grolier Codex.
A partire dal fatto che non si conosce la posizione esatta del ritrovamento, sono state formulate nei decenni varie teorie con lo scopo di dimostrare la falsità del manoscritto. A titolo d'esempio, si supponeva che l'opera fosse stata creata da un falsario su una carta precolombiana, ma non sono mai state trovate tracce di tale carta nel mondo e l'inchiostro usato contiene un pigmento (denominato "Blu Maya") che è stato replicato in un laboratorio messicano solo più di vent'anni dopo. Inoltre inizialmente si supponeva che il libro contenesse solo disegni e numeri, ma un'osservazione più attenta ha evidenziato anche la presenza di un calendario venusiano.
Il libro attualmente è conservato presso il Museo nazionale di antropologia di Città del Messico.
La ricerca della Brown[modifica]
Il nuovo studio sul Codice Grolier è stato condotto da Stephen Houston insieme ad un gruppo di ricercatori specializzati in antropologia ed archeologia Maya. L'intero libro è stato analizzato nuovamente, dalle illustrazioni al tipo di carta usata, e vari campioni di più pagine sono stati datati usando il metodo del carbonio-14; i risultati della datazione sono coerenti con quella dedotta e con l'attività della civiltà Maya, ossia il libro sarebbe del XIII secolo d.C..
Wikipedia ha una voce su Codice Grolier.
Fonti[modifica]
- [EN] – Gillian Kiley «13th century Maya codex, long shrouded in controversy, proves genuine» – Università Brown, 7 settembre 2016.
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