Aereo cade in Ucraina: oltre 150 morti

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martedì  22 agosto 2006


Il 22 agosto 2006, fra le 15:37 e le 15:39 ora di Mosca (le 13:59 italiane), un aereo russo Tupolev 154 delle linee private Pulkovo, è precipitato in Ucraina, nella regione del Donetsk, mentre era in volo fra la località turistica di Anapa, sul Mar Nero, e San Pietroburgo.

A bordo c'erano 159 passeggeri, fra cui 39 bambini, e 10 persone di equipaggio: non è sopravvissuto nessuno.

Un disperato tentativo di atterraggio d'emergenza in piena campagna e senza carrello, quattro may-day in rapida successione mentre il velivolo perdeva rapidamente quota e scompariva dai radar: la carlinga è rimasta intatta - tranne la coda volata via nell'impatto al suolo - ma le fiamme, forse già presenti, forse sviluppatesi in seguito, non hanno lasciato comunque scampo a improbabili sopravvissuti.

La compagnia ha affermato che l'aereo era in condizioni "normali" e che il comandante era esperto, avendo all'attivo oltre 9.000 ore di volo.

Le cause della sciagura sembrano legate all'eccezionale ondata di maltempo che imperversava sulla zona, anche se fonti ucraine hanno parlato di un incendio sviluppatosi a bordo prima della caduta (alcuni esperti si sono detti convinti che la carlinga sia stata colpita da un fulmine): è stato comunque escluso che si sia trattato di un atto terroristico.

Comunque la procura russa ha aperto una inchiesta per "violazione delle regole di sicurezza del traffico aereo o dell'uso del trasporto aereo", mentre i meteorologi ucraini hanno accusato i colleghi russi, sostenendo di avere avvertito l'aeroporto della presenza di un temporale fortissimo con un fronte di 13-15 chilometri, per cui l'aereo non avrebbe dovuto decollare.

I testimoni della tragedia hanno riferito che l'aereo è caduto intero, non ci sono state esplosioni, ma appena ha toccato terra le fiamme si sono levate altissime. Sono state viste poltrone sbalzate fuori dall'urto con ancora attaccati i corpi. I soccorritori, arrivati un'ora dopo, hanno trovato pezzi di cadaveri e lamiere ovunque, ma nessuna traccia di una scatola nera.

L'altissimo numero di piccole vittime (33 sotto i dodici anni, sei sotto i due anni) si spiega col fatto che Anapa è una spiaggia particolarmente frequentata dalle famiglie russe perché bene attrezzata per i bambini.

La tragedia segue di nemmeno due mesi l'incidente di Irkutsk, che vide l'impatto al suolo dell'aereo di linea russo Airbus A310, con oltre 150 morti (tra cui - anche in quel caso - molti bambini che erano in viaggio per vacanza), a sua volta di poco successivo ad un altra rovinosa caduta di un Airbus A320 della compagnia di bandiera armena, che il 3 maggio 2006 era precipitato in fase di atterraggio nella città costiera di Soci, sul Mar Nero, con un bilancio di 113 morti.

Fonti