Bari: alcuni manifestanti contro Salvini vengono aggrediti da CasaPound

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22 settembre 2018 Stavano tornando a casa dopo aver partecipato ad un corteo anti-razzista quando sono stati aggrediti con cinghie, mazze e tirapugni.

Questa la denuncia portata avanti da 5 persone (tra cui Eleonora Forenza, europarlamentare). Tra i feriti Antonio Perillo (assistente di Forenza) e Claudio Riccio (appartenente a Sinistra Italiana).

Secondo le ricostruzioni, i neofascisti di CasaPound (che hanno una sede proprio vicino al luogo dove si stava svolgendo la manifestazione) sarebbero stati istigati alla violenza da una frase ("fascisti di merda") pronunciata da un gruppo di manifestanti. Ad essere attaccate, però, sono state altre persone (che nel frattempo si stavano dirigendo nelle proprie abitazioni).

Reazioni[modifica]

CasaPound Italia non è d'accordo con la ricostruzione dei fatti degli investigatori: «Dopo le promesse di assalto già preannunciate nel corso della settimana sui vari social network, un gruppo sostenuto di persone che avevano preso parte alla manifestazione, a corteo terminato da tempo ha aggirato i controlli delle forze dell’ordine sbucando nella via dove è ubicata la sede di Casapound Italia Bari, con il chiaro intento di assaltare la sede ed i suoi militanti. Fortunatamente sono stati respinti dai nostri militanti, che presidiavano per evitare vandalismi. Dopo le aggressioni recenti a Lega e Fdi continua il clima di violenza di questi impuniti dei centri sociali.» Un'altra nota diffusa recita: «A Bari non c’è stata nessuna aggressione squadrista, ma un tentativo di assalto alla nostra sede da parte dei manifestanti anti-Salvini». dichiara ancora Casapound Italia in una nota. «Come mostrano chiaramente le foto che abbiamo diffuso, il corteo era finito da tempo in un’altra zona della città, ma gli antifascisti invece di disperdersi hanno cercato di arrivare in via Eritrea, dov’è la nostra sede, per assaltarla. Non stupisce che in mezzo a loro ci fosse l’europarlamentare di Potere al Popolo Eleonora Forenza, da sempre vicina ai centri sociali, come esponenti dei centri sociali sono i suoi collaboratori. Quello di cui possono accusarci è solo di aver difeso il nostro diritto a esistere di fronte a chi ci vorrebbe cancellare dalla faccia della terra.»

Il Ministro degli Interni Matteo Salvini commenta prudentemente: «Da ministro degli Interni ho il diritto-dovere di andare oltre la notizia dei giornali, quindi per capire bene mi baso solo sulle fonti dirette della polizia, altrimenti quest'estate avrei dovuto inseguire dei lanciatori di uova, che lanciavano uova a caso, anzi a cazzo. Se uno pesta un altro essere umano, può essere giallo, rosso o verde, il suo posto è la galera. Poi da ministro dell'Interno devo andare oltre la notizia.»

Il sindaco di Bari, Antonio Decaro, condanna il pestaggio su Facebook: «L’aggressione di ieri sera a un gruppo di manifestanti al termine di un corteo pacifico antirazzista è un fatto gravissimo. Spero che i responsabili siano puniti. Ma noi tutti sappiamo che esistono dei mandanti morali. Sono tutti quelli che ogni giorno, subdolamente, con parole di finto buonsenso, alimentano un clima di odio, di pregiudizio, di violenza. Soffiare sul fuoco della paura rischia di generare incendi che travolgono tutto e tutti. Ce lo insegna la storia. Una storia che Bari ha già vissuto. Una storia che non può e non deve tornare mai più. Bari è una città libera dove le manifestazioni sono un diritto. Un diritto di tutti.»

Fonti[modifica]