Conferenza stampa di fine 2007 del governo italiano, Prodi: «L'Italia ha ripreso a camminare»
giovedì 27 dicembre 2007
«L'Italia è un Paese che si è rimesso a camminare e che è uscito dalle emergenze. Lo dicono tutti i numeri. La crescita si attesta da due anni attorno al 2% e il debito sta calando costantemente. Chiuderemo l'anno col un deficit molto più basso del previsto: sotto il 2%, cifra inferiore a tutte le previsioni». Queste sono state le parole introducenti di Romano Prodi per presentare le attività svolte dal suo governo e che quindi tocca vari settori. Poi ha proseguito: «Ma le cifre non sono il solo problema, esiste anche una crisi legata alla mancanza di fiducia, che impedisce di camminare spediti. È fondamentale essere rientrati sotto i parametri che chiedeva l'Europa. Un risultato che ci permette di pensare a politiche di programmazione più efficaci. Eppure questo dato non ha cambiato le difficoltà di molte famiglie. Ma la messa in ordine delle nostre casse ci permetterà a fine legislatura di scendere sotto il 100% nel rapporto deficit/PIL , e questo permetterà di liberare risorse per le famiglie, per l'ambiente e per la sicurezza»
Parla della criminalità: «Il 2007 è stato anche l'anno della rimonta contro la mafia. Ma è importante non abbassare la guardia. Comunque il clima è cambiato e in Sicilia molti cittadini hanno trovato la forza di rialzare la testa. Lo Stato non si fermerà nella lotta alla mafia e alla camorra».
Il premier parla delle attività a favore del lavoro e dei lavoratori, menzionando la lotta al lavoro nero e l'eliminazione dello scalone. Un passo anche sulle morti bianche, definendole una "grande emergenza nazionale": «Le camere hanno approvato un disegno per questo problema: ora gli strumenti devono diventare operativi e ognuno dovrà prendersi le proprie responsabilità».
Sul welfare: «Siamo un Paese che invecchia. le famiglie vanno aiutate. La Finanziaria ha stanziato 800 milioni per le famiglie, che comprende investimenti per gli asili ma anche per gli anziani non autosufficienti».
Cita la redistribuzione del reddito: «Il 2007 è stato anche l'anno del tesoretto. L'extra gettito è stato usato per aumentare le pensioni e per l'extra-bonus di 150 euro, che non è una panacea ma è un primo segnale per la redistribuzione del reddito, un problema che va urgentemente affrontato».
Il Presidente del Consiglio ha ricordato i riconoscimenti per i meriti nel campo degli affari esteri e con le politiche internazionali promosse dall'Italia ha invitato a «uno sguardo meno concentrati su se stessi».
Sulla "casta": «Il 2007 è stato l'anno dell'antipolitica e della "casta", ma la moralizzazione è stata una priorità del mio Governo molto prima delle inchieste giornalistiche e nella finanziaria, non a caso, è stato annunciato un solido, pacchetto per dare efficienza alla macchina della politica».
Ha fatto poi una previsione per il 2008: «Dovrà essere l'anno in cui proiettiamo l'Italia nel futuro. Ho ben chiare quali sono le politiche e le azioni da adottare. Grazie alla straordinaria azione contro l'evasione fiscale pensiamo che non meno di 20-21 miliardi di euro siano rientrati e questa proseguirà anche nel prossimo anno. Ma la vera sfida è l'efficienza della pubblica amministrazione, che va fatta marciare più speditamente, va resa più snella, più leggera e meno costosa».
Una battuta sugli enti previdenziali: «Vogliamo riformare profondamente gli enti previdenziali, a partire da gennaio. Questo comporterà un risparmio di qualche miliardo di euro. Sempre dal 2008 diminuiremo ancora il numero eccessivo di adempimenti burocratici. L'anno prossimo sarà possibile fare una sola comunicazione obbligatoria per il lavoro e lo stesso per le imprese».
Prodi insistente sulla informatizzazione dei servizi e della burocrazia, citando anche le attività giudiziarie.
Toccato il tema ambientale: «Doteremo di pannelli solari tutti gli edifici pubblici, tranne quelli di valore storico, a partire dalle scuole. Sarà obbligatorio anche adottare lampade a basso consumo energetico. Dal 2011 saranno in vendita in Italia solo lampadine a ridotto consumo energetico. Risparmi ci saranno anche sullo spreco di carta».
Sulla crescita economica: «Bisogna ridare fiato alla ricerca, per cui stiamo studiando le modalità di finanziamento per rinnovare le dotazioni dei laboratori scientifici delle scuole e poi bisognerà accelerare i tempi per l'assunzione dei 3mila ricercatori in attesa».
Infine il tema dei salari: «In Italia c'è un problema di reddito per i lavoratori i cui salari hanno perso molto potere d'acquisto, al punto che anche lo sviluppo del paese ne risente negativamente. Bisogna agire prontamente, ma prima è necessario che cresca anche la redditività e che siano ridotte le imposte sui salari medio-bassi».
Risponde a una domanda di un giornalista che parla della dichiarazione di Dini che dice che la maggioranza non ha i numeri per governare: «un Governo si abbatte con un voto di sfiducia, non ci sono altri strumenti, non con le dichiarazioni o le interviste».
Parla dei rapporti con gli Stati Uniti d'America: «Rispetto alla politica italiana sull'Iraq non c'è necessità di alcun cambiamento e da questo punto di vista non dovrebbero esserci modifiche nell'approccio con gli Stati Uniti impegnati nella campagna presidenziale», proseguendo che «quanto avevo da dire l'ho già detto a Bush» e la decisione di ritirarsi è stata presa «in lealtà e serenità» e quindi «non ci sono stati problemi» e «ho anche avuto il riconoscimento da parte di Bush che mi ha detto che si sarebbe meravigliato se ci fossimo comportati diversamente». Sulle elezioni presidenziali del 2008: «Noi non sosteniamo candidati ma linee politiche. Questo magari porterà a linee più vicine a quelle dei democratici, ma noi non sosteniamo candidati in Paesi stranieri».
Il premier ha detto che in Kosovo «l'Italia farà la sua parte». «Non ci tireremo certamente indietro» rispetto alla missione civile e di ricostruzione dello Stato decisa dall'Ue, è una missione «indispensabile» a fronte di uno scenario «complicato» per l'impossibilità di trovare una soluzione concordata tra serbi e albanesi».
Nel campo delle nomine dei vertici di ENI, ENEL e Poste, il Presidente del Consiglio ha ricordate che queste attività sono state «aiutate dal Governo che ne ha garantito l'indipendenza» e ha confermato che non ci sarà nessun problema per la nomina dei vertici delle imprese, secondo le regole del mercato e internazionali.
Sulle nomine dei vertici di Eni, Enel e Poste, Prodi ha specificato che queste imprese sono state «aiutate dal Governo che ne ha garantito l'indipendenza» e ha assicurato che non ci saranno problemi nell'identificazione delle persone da mettere a i vertici delle imprese, tenendo presente le regole del mercato e del contesto internazionale.
Prodi ha annunciato che la decisione su Alitalia sarà presa a metà gennaio: «La procedura è stata di grandissima trasparenza» ha affermato. È stato chiesto al presidente del consiglio se nella decisione influiranno i sindacati, rivolte o criterio sulla nazionalità. Ha risposto che nessuno di quei motivi influirà, ma solo «la capacità del partner di integrare Alitalia nel sistema mondiale».
Sulle privatizzazioni: «Sono rimaste poche aziende da privatizzare. Andremo avanti con le privatizzazioni, ma in armonia con quanto avviene nel resto d'Europa. Troppe volte ho visto il mercato italiano aperto all'estero, ma non viceversa, quindi non accetto lezioni da chi non è aperto quanto noi al mercato. Non voglio che l'Italia diventi soltanto un soggetto appetibile all'acquisto da parte di imprese straniere».
Parla anche della discussa legge elettorale: «La legge elettorale non è tema del governo ma va fatta dal Parlamento con una grandissima maggioranza. Non voglio cambiarla perché poi sia cambiata con il cambio del Governo». «Io ho sempre pensato che la legge elettorale debba dare stabilità e alternanza. Mi sembra che l'inizio del dialogo sia stato ottimo, ma siamo solo all'inizio, anche perché la legge elettorale deve andare di pari passo con le riforme delle attività parlamentari».
Gli viene chiesta una domanda sulla verifica di governo di gennaio e risponde che il «Il governo funziona, non ci sarà una verifica».
Per il Presidente del Consiglio la tassazione alla rendita finanziaria resta nell'agenda del governo : «Il governo ci sta lavorando. E rimangono nel programma di governo che è un programma quinquennale e sono passati solo 18 mesi».
Sui mutui subprime: «In Italia sui mutui subprime non dovremmo avere conseguenze». «Ci potrebbero essere conseguenze, speriamo limitate, sulla crescita a causa dell'impatto di questo fenomeno sugli Stati Uniti. Non credo però che ci sarà un'ondata a catena che porterà a una crisi generale perché i Paesi asiatici, che crescono a ritmo elevatissimo, dovrebbero bilanciare il problema e impedire il crollo dell'economia mondiale».
Fonti
- «Un anno di governo, il resoconto di Prodi» – Corriere della Sera, 27 dicembre 2007.