Finanziaria: da Vicenza protesta l'opposizione, critiche da Montezemolo e Mussi

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sabato  21 ottobre 2006

Nuove manifestazioni di dissenso sulla Manovra Finanziaria per il 2007 che il governo guidato da Romano Prodi ha portato in Parlamento.

Dopo le levate di scudi proclamate dai Sindaci e dai presidenti delle Province, che hanno avuto l'effetto di migliorie per 1 miliardo di euro nelle penalizzazioni per gli enti locali, arrivano proteste dal leader dell'opposizione, Silvio Berlusconi, dal presidente di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo, e dal Ministro dell'università e della Ricerca, Fabio Mussi.

Da Vicenza, il Cavaliere, in testa alle 8.000 persone scese in piazza contro la manovra, ha detto che «Prodi è un gran bugiardo, è pericoloso e dobbiamo mandarlo a casa». Alla manifestazione mancava solo l'Udc di Pierferdinando Casini. Durante la manifestazione, parte della folla scesa in piazza ha fischiato per ben 6 volte l'Inno di Mameli, tuttavia i personaggi presenti sul palco non hanno condannato tali bordate.

Per conto proprio, Prodi ha risposto ironicamente a Berlusconi che «a casa ci sono già e ci sto benissimo».

Ma le aspre critiche alla Finanziaria non vengono solo dall'opposizione: Montezemolo l'ha definita «mancante di anima e visione», perché «pretende di raggiungere contemporaneamente una quantità di obiettivi ma rischia di mancarli tutto e soprattutto appare sorretta da una logica vecchia».

«Sono riemerse», per il presidente degli industriali, «vecchie locuzioni classiste che dividono il Paese»: più tasse, pochi tagli alla spesa e la pretesa di dettare l'agenda alle imprese.

Un altro autorevole attacco alla Finanziaria Prodi viene dal ministro dell'università e della Ricerca, che spara a zero sulle norme fortemente penalizzanti per il mondo dell'istruzione e della ricefca scientifica, arrivando a minacciare le dimissioni qualora queste norme non fossero cancellate. Il ministro fa riferimento alle decine di migliaia di cattedre eliminate - con conseguente riduzione degli insegnanti e aumento del numero di alunni per classe - e ai forti tali contro scuola e ricerca: «Li stiamo deludendo».

Fonti[modifica]