Gravina di Puglia, ritrovati i resti dei fratelli Pappalardi

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lunedì 25 febbraio 2008

Nel corso delle operazioni di recupero del bambino caduto in un pozzo a Gravina in Puglia, gli uomini dei Vigili del fuoco hanno fatto una macabra scoperta: sono stati infatti ritrovati resti umani, alcune ossa, che appartengono ai due fratellini Pappalardi.

Secondo il procuratore della Repubblica barese, i cadaveri appartengono a Francesco e Salvatore Pappalardi, i due bambini del paese pugliese scomparsi misteriosamente due anni fa: «Per quanto riguarda i due corpicini, dobbiamo confermare ragionevolmente che si tratta di Ciccio e Tore».

C'erano sospetti anche nella serata di ieri sera. Il Prefetto disse: «Per il momento c'è la certezza del ritrovamento dei resti umani di un solo bimbo. Le forze dell'ordine stanno verificando se nel pozzo ci siano i resti anche di un secondo bambino». Il dubbio che si tratti dei Pappalardi sarebbe però acuito, in quanto sarebbero stati ritrovati capi d'abbigliamento da bambino come quelli con i quali era vestito uno dei due bambini l'ultimo giorno che sono stati visti.

A confermare l'identità dei due corpi la madre, Rosa Carlucci: «Sono loro». «Un anno fa - afferma la Carlucci - avevo fatto un sogno premonitore, dove Salvatore, il più grande era caduto in fondo ad un pozzo, ma non pensavo mai che potesse essere tanto vicino». «Ho appreso la notizia dalla stampa - continua -, nessuno si è preoccupato di avvisarmi. Ora ho perso tutte le mie speranze. La mia vita finisce qui».

Secondi gli investigatori i due bimbi avrebbero vissuto una lunga e straziante agonia. Più atroce che se fossero morti per la caduta nel pozzo. I due cadaveri sono stati ritrovati in posizione fetale.

Finora, l'unico indagato per la scomparsa è il padre dei fratellini, Filippo Pappalardi, accusato di duplice omicidio, e attualmente detenuto presso il carcere di Velletri, comune in provincia di Roma, dal quale ha dichiarato: «Se c'è un Dio, scopriranno la verità» per poi aggiungere: «Ma perché non hanno mai cercato in quel pozzo i miei bambini?».

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