I pericoli dell'abbronzatura

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sabato 20 settembre 2008

Solarium per l'abbronzatura artificiale

L'esposizione ai raggi ultravioletti comporta sempre dei rischi e non esiste un'abbronzatura sana: è questo ciò che emerge da tre analisi pubblicate sulla rivista Pigment Cell & Melanoma Research, specializzata nello studio del melanoma e delle cellule pigmentarie. Gli autori degli studi hanno chiesto che venga vietato l'utilizzo di tali dispositivi ai minori di 18 anni, affinché non vengano esposti a rischi poco ponderati.

I ricercatori, che operano nel campo della biologia, dell'epidemiologia e della dermatologia, hanno condotto studi approfonditi concludendo che, contrariamente a quanto pubblicizzato dai produttori di dispositivi per l'abbronzatura artificiale, non è possibile ottenere l'abbronzatura senza esporsi a rischi per la salute della pelle.

Ingrandimento delle cellule di un melanoma

Il primo articolo, UV and pigmentation: molecular mechanisms and social controversies (UV e pigmentazione: meccanismi molecolari e controversie sociali) sintetizza lo stato delle conoscenze riguardo le risposte della pelle all'esposizione agli UV (infiammazione, immunosoppressione, carcinogenesi e abbronzatura), trattando anche le tematiche sociali e gli interessi economici che coinvolgono la pratica dell'abbronzatura. L'esposizione agli UV viene definita il più ubiquitario cancerogeno umano e di conseguenza sarebbe sia una sfida che un'enorme opportunità per la prevenzione del cancro.

Il secondo articolo, Are tanning beds "safe"? Human studies of melanoma (I lettini abbronzanti sono "sicuri"? Studi di melanoma sull'uomo) si concentra sulla sicurezza dei lettini abbronzanti, spesso venduti come un'alternativa sicura all'esposizione al sole. Gli autori fanno notare come i dati epidemiologici siano incompleti ed insoddisfacenti, ma comunque indicherebbero che non vi è maggiore sicurezza rispetto all'esposizione alla radiazione solare e che i lettini contribuirebbero, in maniera indipendente da altri fattori, all'aumento di rischio per il melanoma.


Il terzo articolo Ultraviolet wavebands and melanoma initiation (Lunghezze d'onda ultraviolette e insorgenza del melanoma) analizza il rischio rapportandolo alle lunghezze d'onda della radiazione, in particolare UVA e UVB. Le lunghezze d'onda denominate UVA e UVB erano state infatti considerate più sicure per la minore energia della radiazione, elemento su cui si erano basate alcune affermazioni sulla sicurezza dei lettini. Gli studi hanno invece evidenziato come UVA e UVB inducano comunque sia mutazioni cancerogene sia la produzione di sostanze che possono indurre mutazioni. La dannosità degli UVB è stata confermata nei topi e su pelle umana espiantata, mentre quella degli UVA nei pesci pigmentati e negli opossum. Gli autori sottolineano comunque come non vi sia base sperimentale per affermare la sicurezza degli UVA e che dovrebbe essere scoraggiata l'esposizione non necessaria a questo mutageno conosciuto.

Fonti[modifica]