Il Vaticano contro i rimpatri dei Rom in Francia: «Vittime di un nuovo olocausto»

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venerdì 27 agosto 2010

Il Vaticano, nella persona del segretario per il Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, l'arcivescovo Agostino Marchetto, ha duramente criticato la decisione del governo francese di espellere i rom dal territorio nazionale e rimpatriarli in Bulgaria e Romania, terre natie degli appartenenti all'etnia rom.

Per Marchetto, «quando ci sono delle espulsioni, ci sono delle sofferenze e io non posso certo rallegrarmi delle sofferenze di queste persone, in particolare quando si tratta di persone deboli e povere che sono perseguitate, che sono vittime anch'esse di un 'olocausto' e vivono sempre fuggendo da chi dà loro la caccia».

L'arcivescovo ha poi voluto precisare che le posizioni della Chiesa non hanno alcuna collocazione politica, poiché essa «non è né di destra né di sinistra, non è neanche al centro», ed inoltre «non intende entrare nelle discussioni politiche» ma solo esprimere un parere a riguardo della «difesa dei diritti umani e della dignità delle persone».

Aggiunge poi: «Quando si difendono i diritti umani, quando si parla di rispetto della dignità delle persone, in particolare di donne e bambini, non si fa della politica, ma della pastorale». «Noi non vogliamo entrare nelle discussioni politiche, ma siamo per la causa dell'uomo, e in particolare di coloro che, in un dato momento, soffrono di più e devono essere aiutati a superare le loro difficoltà».

Non è solo la Chiesa a criticare la scelta dell'esecutivo che fa capo al presidente Nicolas Sarkozy; contro i rimpatri, infatti, si è espresso il comitato dell'ONU per l'eliminazione delle discriminazioni razziali, secondo il quale vanno evitati i rimpatri di massa.

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