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In tutta Italia il V-Day contro i parlamentari condannati

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sabato 8 settembre 2007

Beppe Grillo al V-Day

Si è tenuto oggi il Vaffanculo Day (abbreviato in V-Day), la manifestazione popolare promossa da Beppe Grillo e i suoi MeetUp in tutta Italia per la raccolta di firme per proporre una legge che si basa su tre punti:

  • Esclusione dal Parlamento italiano di tutti i deputati condannati in via definitiva o che abbiano patteggiato la pena;
  • Limite di due legislature per ogni deputato eletto;
  • Abolizione delle liste elettorali bloccate e ritorno al voto di preferenza.
Beppe Grillo sul palco di Bologna

La scelta del giorno non è casuale: Beppe Grillo ha voluto ricordare l'8 settembre 1943, giorno in cui venne annunciato l'armistizio con le potenze alleate durante la seconda guerra mondiale. In quello stesso giorno la Famiglia Reale Savoia fuggì a Brindisi, lasciando Roma e l'Italia centro-settentrionale in mano ai nazisti. Come afferma Beppe Grillo nell'inno scritto per l'occasione da Leo Pari, l'8 settembre 1943 è stato «il giorno della disfatta nostra, ma ora sarà il giorno della disfatta loro».

Ma non solo 8 settembre: la V può stare anche per Vendetta, come nel film e nel fumetto omonimi, in cui Londra è governata da fascisti e il cui slogan è «Il popolo non dovrebbe temere il proprio governo. I governi dovrebbero temere il popolo».

Oggi inizia la raccolta di firme, e già questa mattina si registravano code ai banchetti, tanto che, secondo lo stesso Grillo «alcuni hanno dovuto aprire con due ore di anticipo».

Il video messaggio di Luciano Ligabue

Circa duecento i banchetti in oltre 225 città italiane, mentre in circa trenta città oltre i confini del Belpaese si sono tenute manifestazioni pro V-Day, in special modo davanti ai consolati italiani.

Un'iniziativa organizzata in rete, iniziata da tempo con il nome di Parlamento Pulito, e in gran parte passata sotto silenzio sui telegiornali nazionali sinora, tanto che il presidente di Articolo 21, Giuseppe Giulietti, ha auspicato che i TG si occupino oggi della manifestazione, che però si è attirata le critiche di parte del mondo politico. Ultimo in ordine di tempo il ministro per l'attuazione del programma, Giulio Santagata, che ha affermato che Grillo, con questa iniziativa, si sta preparando per partecipare alle elezioni europee del 2009. Immediata la risposta del comico genovese tramite il suo blog: «Non hanno capito niente. I partiti sono incrostazioni della democrazia. Bisogna dare spazio ai cittadini. Alle liste civiche. Ai movimenti. Viviamo in partitocrazia, non in democrazia». Ancora, Grillo ha ricordato che il parlamentare «non è una professione e una volta chi dedicava parte della sua vita al suo paese faceva un altro lavoro. Vogliamo tornare ad essere cosi».

Stand del V-Day a Trento

Altri esponenti del mondo politico, come Walter Veltroni, sindaco di Roma, hanno invece apertamente appoggiato l'iniziativa. Grillo ha anche effettuato un sondaggio su 209 deputati, e ha trovato 122 politici favorevoli al ripristino della preferenza diretta (cancellata con la riforma delle legge elettorale promossa dal centrodestra nel corso della scorsa legislatura), 109 per la non eleggibilità dei candidati condannati e 82 per la limitazione a due legislature.

Centro della manifestazione è stata Bologna, dove c'era Beppe Grillo, insieme ad altri esponenti del mondo che critica o prende in giro il mondo politico, come Alessandro Bergonzoni, Sabina Guzzanti, Peter Gomez e Marco Travaglio, ma anche cantanti, come Gianna Nannini, Luciano Ligabue che ha inviato una testimonianza video, e Biagio Antonacci. Sul palco si alternano musicisti, comici e testimoni, come i ragazzi calabri del movimento Ammazzateci tutti e o i genitori di Federico Aldrovandi. Già dal primo pomeriggio, nonostante il caldo, ventimila persone si sono presentate in piazza Maggiore, occupandola completamente ed intasando molte vie limitrofe. Presso i punti per la raccolta firme si possono notare lunghe code. Il palco è stato montato mostrando le "spalle" al palazzo comunale, e si nota l'assenza di ogni simbolo politico, a testimonianza della totale apoliticità della manifestazione. Solo tre striscioni presenti in piazza: uno ha scritto a pennarello «Vaffanculo», mentre il secondo dice: «Class action». Il terzo dice «Clementina Forleo, siamo con te»: la Forleo è il giudice di Milano che ha inviato al Parlamento la richiesta per utilizzare nelle indagini riguardanti le scalate dell'estate 2005 le intercettazioni che hanno dato il via allo scandalo Bancopoli. Per potere utilizzare intercettazioni di deputati, infatti, è necessaria l'autorizzazione del Parlamento.

Il programma del V-Day

A Milano sono stati allestiti tre banchetti, in Piazza Cordusio all'altezza di Sottovia Mercanti, a Piazza San Babila e sul Viale Papiniano. Sempre a Milano ha firmato anche il ministro per le Infrastrutture Antonio Di Pietro, che ha affermato che «i condannati con sentenza penale passata in giudicato non possono essere candidati. I delinquenti vanno mandati a casa e non in parlamento». Il ministro ha anche detto che proposte di legge simili sono state proposte in passato, ma il Parlamento «non vuole ascoltare».

Di parere opposto Romano Prodi, presidente del Consiglio italiano, presente oggi a Bari per l'inaugurazione della Fiera del Levante: invitato dai volontari a firmare la proposta di legge all'uscita, il premier non ha dato risposta e si è infilato in macchina diretto all'aeroporto.

Anche la Federazione di Verdi ha concretamente aiutato l'iniziativa di Grillo: alla Festa dei Verdi di Roma è stato aperto un banchetto per la raccolta firme, mentre la televisione del partito è stata messa a disposizione per la promozione dell'iniziativa.

Galleria V-Day di Bologna

Galleria V-Day di Roma

Galleria V-Day di Padova

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