Iraq: inchieste del Pentagono sulla strage di Haditha

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28 maggio 2006

Il Pentagono ha avviato due indagini sulla strage di Haditha, in Iraq. La prima per accertare le responsabilità dei marines di stanza a Camp Pendleton nell'uccisione di 24 civili iracheni, tra i quali undici donne e bambini, avvenuta lo scorso 19 novembre nella cittadina irachena di Haditha. La seconda si occuperebbe dei tentativi da parte della Forza Multinazionale (della quale fa parte anche il contingente italiano impegnato nella guerra in iraq) di occultare la verità.

Il settimanale Time aveva rivelato la notizia nel marzo scorso: Iman Hassan, di dieci anni, sopravvissuta per miracolo alla strage perché creduta morta, racconta come la mattina del 19 novembre scorso, dopo l'esplosione di una mina sulla strada antistante la sua casa (che aveva ucciso un marine) i soldati sarebbero entrati nella casa e in quelle vicine sterminando le famiglie con bombe a mano e aprendo il fuoco con i mitragliatori. Iman nel massacro ha perso i genitori, i nonni, due zii e un cuginetto di 4 anni. Nella casa accanto i marines avrebbero ucciso sette bambini tra cui una neonata di un anno.

Il comunicato USA del giorno seguente la strage affermava che dopo l'esplosione della mina uomini armati avrebbero attaccato il convoglio, formato da marines e soldati iracheni, i quali avrebbero risposto al fuoco uccidendo otto ribelli e ferendone un altro. Haditha, una cittadina a nordovest di Baghdad, è una delle roccaforti della resistenza irachena. Le forze statunitensi starebbero inaugurando una nuova strategia, per contendere il terreno alla resistenza. Contrariamente alle avvisaglie di ritiro, arriveranno oggi a Baghdad altri 600 soldati, portando il numero dei militari USA vicino a quota 134.000.

Il Time afferma oggi come questo scandalo possa oscurare persino quello emerso dopo le torture nel carcere di Abu Ghraib: ci sono prove sempre maggiori, afferma il settimanale, di uccisioni ingiustificate di civili nell'Iraq occidentale da parte di un piccolo numero di marines. Una di queste prove schiaccianti in possesso delle autorità è la fotografia, ripresa da un marine con il suo cellulare, di un iracheno inginocchiato (e che quindi non costituiva alcuna minaccia) prima di essere ucciso a colpi di arma da fuoco.

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Una versione simile della notizia, che differisce nei nomi delle persone e nel numero delle vittime, è stata pubblicata il 27 marzo scorso:

Fonti

Wikipedia
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Wikipedia ha una voce su Strage di Haditha.