Italia: approvata dal governo la riforma dell'editoria

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venerdì 19 ottobre 2007

Il 12 ottobre il Consiglio dei Ministri italiano ha approvato un disegno di legge, firmato da Ricardo Franco Levi e Romano Prodi, "per la nuova disciplina dell'editoria quotidiana", che ridefinisce i requisiti che un mezzo di informazione deve possedere per essere ritenuto un "prodotto editoriale". L'idea alla base della riforma è la parificazione delle norme riguardanti le produzioni editoriali, a prescindere dal mezzo di informazione utilizzato (ad esempio, l'equiparazione delle testate giornalistiche informatiche e di quelle cartacee). Il DDL prevede l'istituzione di un registro degli operatori della comunicazione (ROC). In base a questo disegno di legge si allarga la definizione di prodotto editoriale, facendovi rientrare «qualsiasi prodotto contraddistinto da finalità di informazione, di formazione, di divulgazione, di intrattenimento, che sia destinato alla pubblicazione» e, a norma dell'articolo 7 dello stesso disegno, vi rientrano anche quei prodotti di «soggetti che svolgono attività editoriale su internet». Tale iscrizione, in questo caso, «rileva anche ai fini dell’applicazione delle norme sulla responsabilità connessa ai reati a mezzo stampa.»

Si allarga anche la definizione dell'attività editoriale, comprendendovi anche siti senza scopo di lucro. Il disegno di legge precisa infatti che «per attività editoriale si intende ogni attività diretta alla realizzazione e distribuzione di prodotti editoriali, nonché alla relativa raccolta pubblicitaria. L'esercizio dell'attività editoriale può essere svolto anche in forma non imprenditoriale per finalità non lucrative.» In questa definizione vi rientrerebbero, dunque, anche i blog, per i quali sarebbe necessario, essendo richiamata la legge sulla stampa, anche dotarsi di una società editrice ed un direttore responsabile iscritto all'albo dei giornalisti.

L'iscrizione al ROC sarà gratuita, ma comporterà comunque il pagamento delle imposte da bollo. I limiti esatti entro i quali sarà obbligatoria l'iscrizione verranno definiti dall'autorità garante per le comunicazioni.

Il testo, inoltre, delega il governo alla formazione di un testo unico dell'editoria in base ai principi espressi dal disegno di legge entro dodici mesi.

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