L'Agcom diffida il Tg1 di Minzolini per il «forte squilibrio a favore del governo»

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Corrado Calabrò, presidente dell'Agcom, qui a colloquio con Giorgio Napolitano

Napoli, giovedì 21 ottobre 2010

Presa di posizione dell'Agcom, l'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni presieduta da Corrado Calabrò, sulla situazione dell'informazione televisiva in Italia.

Un provvedimento di diffida è stato comminato al TG1, diretto da Augusto Minzolini, nella cui condotta giornalistica l'autorità garante ravvisa un «forte squilibrio», per la disparità dei tempi dedicati alle diverse componenti della dialettica politica, con un trattamento di favore riservato al Governo Berlusconi e alla sua maggioranza parlamentare.

Le motivazioni del provvedimento scaturiscono dall'analisi dei dati monitoraggio sul pluralismo dei tempi televisivi effettuato dall'Isimm, l'Istituto per lo studio dell'Innovazione nei Media e per la Multimedialità presieduto da Enrico Manca. I dati che hanno fatto emergere la disparità di trattamenti, nello specifico, sono quelli rilevati nel periodo luglio-agosto-settembre 2010.

Un rilievo, basato sempre sugli stessi dati, l'Agcom lo riserva anche ad altre due testate giornalistiche, quelle del TG4 di Emilio Fede e di Studio Aperto, riconducibili alla figura del presidente del consiglio Silvio Berlusconi, ed entrambe destinatarie di un "richiamo", che nella scala adottata dall'Agcom è un provvedimento più grave della diffida toccata al TG1.

Minzolini ha accusato l'Authority di khomeinismo, rivendicando a sé la correttezza dell'operato e la tutela e la parità di trattamento garantite, a suo dire, nei confronti dell'opposizione politica.

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