Referendum 2011: l'Italia vota quattro sì

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lunedì 13 giugno 2011

Le urne per il referendum del 12-13 giugno 2011 sono state chiuse dopo che ha votato il 57% degli aventi diritto.

I quesiti riguardavano l'abrogazione di norme che prevedevano:

  • la privatizzazione della gestione dell'acqua pubblica (abrogata con il 95,74% dei voti);
  • la possibilità dei privati di farne del guadagno d'impresa operando tariffazioni secondo logiche di mercato (abrogata con il 96,21%);
  • la costruzione di nuove centrali nucleari in territorio nazionale (abrogata con il 94,61%);
  • il legittimo impedimento per le alte cariche dello stato (abrogata con il 95,03%).

Per manifestare la contrarietà a queste norme bisognava porre una croce sul "Sì"; chi invece fosse stato favorevole avrebbe dovuto porre una croce sul "No".

Le votazioni sono durate due giorni: alla sera del primo giorno l'affluenza totale alle urne era stata del 41%.

Ha fatto discutere una dichiarazione giunta in mattinata del ministro Maroni secondo la quale il quorum era già stato raggiunto ma le urne sarebbero state chiuse alle 15:00 e gli ultimi dati certi erano quelli del giorno prima. Secondo alcuni si è trattato di un invito a non votare.

Altre critiche sono state mosse verso i telegiornali nazionali Tg1 e Tg2 per aver sbagliato le date dei giorni durante i quali si teneva il referendum.

Fonti[modifica]