Referendum sull'immigrazione in Svizzera

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10 febbraio 2014

In Svizzera l'iniziativa popolare (vedi: referendum) che pone un tetto agli immigrati così come alla quota di immigrati che possono lavorare nel Paese è passato con un ristrettissimo margine di appena 50,3% con una differenza di soli 19 500 voti.

Dopo l'annuncio dell'approvazione arrivano pesanti critiche da parte di tutta Europa. La portavoce della Commissione Pia Hansen commenta: «l'UE esaminerà le implicazioni sull'insieme delle nostre relazioni con la Svizzera. Certo questo voto non è di buon auspicio per l'avvio dei negoziati per un accordo istituzionale che regolamenti le relazioni tra UE e Svizzera».

Critiche arrivano anche dalla cancelliera tedesca Angela Merkel che parla di «notevoli problemi» ciò nonostante, il governo di Berlino ha sottolineato che rispetterà il risultato del referendum e che cercherà di portare avanti relazioni corrette con la Confederazione. La Francia sulla stessa linea d'onda della Germania, il ministro degli Esteri francese Laurent Fabius dice che così facendo la Svizzera si penalizza da sola e fa presente inoltre che si dovranno rivedere gli accordi economici, fattore che per Fabius è di vitale importanza perché la Svizzera ha il 60% del suo export verso l'UE.

L'Italia, con il ministro degli Esteri Emma Bonino, dichiara: «L'impatto si sta valutando, anche in termini quantitativi ma è molto preoccupante sia per quanto riguarda l'Italia, ma anche per gli altri accordi con la UE tra cui quelli fiscali».

Fonti[modifica]