Secondo un rapporto USA, saremo sette miliardi nel 2012

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20 giugno 2008 Si sa, la Cina è il paese più popoloso del mondo con 1,33 miliardi di persone, segue l'India che è a quota di 1,14 miliardi di abitanti, ma che ben presto raggiungerà e addirittura supererà la Cina. La medaglia di bronzo va agli Stati Uniti d'America nei quali abitano 304 milioni di persone.

In tutto siamo 6,7 miliardi ma già fra quattro anni, secondo i dati elaborati da alcuni esperti a Washington, potremmo arrivare a 7 miliardi di abitanti in tutto il mondo. Questo rapporto ci comunica anche che la popolazione del pianeta cresce dell'1,2% l'anno. L'accelerazione è avvenuta soprattutto nel XX secolo con le sue tecnologie per combattere malattie e produrre più risorse. Circa 2000 anni fa tutto il mondo aveva circa 250 milioni di abitanti. La Cina ne aveva circa 50 milioni. Nel 1800 il mondo aveva circa 1 miliardo di abitanti, che divennero 1,6 nel 1900. Nonostante due guerre mondiali e varie pandemie, la popolazione è quadruplicata in 100 anni e nel 1999 già si raggiungevano e superavano i 6 miliardi. La politica ferrea di controllo delle nascite, come quella 'del figlio unico' adottata dalla Cina e da qualche altra nazione del Terzo mondo ha tuttavia ridotto sensibilmente il numero di esseri umani previsti qualche decennio fa.

Ma anche così le crisi umanitarie, carestie e guerre non mancano. L'Africa devastata da fame e infezioni come malaria, AIDS, dissenteria è forse il peggiore esempio. L'India ha contato, negli ultimi anni, 150.000 suicidi di agricoltori, uccisisi perché schiacciati dai debiti.

Proprio oggi c'è stata la Giornata mondiale del Rifugiato, e in quest'occasione l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati o UNHCR ha pubblicato un rapporto in cui ha contato ben 40 milioni di profughi e rifugiati in tutto il mondo, un dato in aumento. Di questo 26 milioni sono sfollati interni. Per esempio, nel solo Irak oltre 2 milioni di persone sono state costrette ad abbandonare le loro case.Molti sono rimasti nei confini, altre sono in Giordania e Siria. In un anno il numero di rifugiati è aumentato di 2 milioni, specie afghani e iracheni. Oltre 30 milioni sono assistiti dall'ONU. Non mancano tra questi, in graduatoria, i Colombiani, Sudanesi e Somali. Non aiutano queste persone le recenti decisioni in sede UE che hanno condannato di fatto la clandestinità, condizione in cui spesso anche i rifugiati politici si vedono confinati. In Italia manca una legge organica nel diritto d'Asilo: a parte questo, il recentissimo 'decreto sulla sicurezza' ha cancellato il diritto di ricorso per i richiedenti l'asilo politico: quando la richiesta è rigettata per loro resta solo la condizione d'irregolarità e il rimpatrio o il CPT fino a 18 mesi.

Christopher Hein, direttore del Cir, Consiglio Italiano per i Rifugiati dice di «Non tollerare più che persone costrette a fuggire dai propri Paesi siano costrette un'altra volta a buttarsi letteralmente nel mare solo per raggiungere un porto sicuro».

Note[modifica]

Fonti[modifica]