Televisione: La7 sospende Luttazzi per le offese a Ferrara

Da Wikinotizie, le notizie a contenuto aperto

sabato 8 dicembre 2007

Daniele Luttazzi durante uno spettacolo a Bologna nel gennaio 2007

Con un lungo comunicato, la televisione La7 ha bloccato la messa in onda del programma Decameron e licenziato Daniele Luttazzi in seguito alle presunte offese che aveva rivolto al giornalista Giuliano Ferrara, conduttore del programma di approfondimento Otto e mezzo insieme a Ritanna Armeni, durante la puntata del programma andata in onda una settimana fa. La decisione arriva poche ore prima della messa in onda di una nuova puntata di Decameron, in cui Luttazzi avrebbe parlato dell'ultima enciclica promulgata da Papa Benedetto XVI.

Nel comunicato dell'azienda si legge: «La direzione de La 7 ha deciso di sospendere la messa in onda dello spettacolo di satira Decameron di cui è protagonista Daniele Luttazzi.»

La7 inoltre ha comunicato che potrebbe anche procedere legalmente nei confronti di Luttazzi; la decisione dell'azienda è stata scatenata dalle parole offensive che il comico, nel corso della puntata di sabato scorso, aveva rivolto nei confronti di Giuliano Ferrara, fatto protagonista di una parodia immaginata nel quale è coinvolto in atti sessuali-sadomaso con Silvio Berlusconi, Marcello Dell'Utri e Daniela Santanchè.

La frase incriminata è questa: "Dopo 4 anni guerra in Iraq, 3 900 soldati americani morti, 85 000 civili iracheni ammazzati e tutti gli italiani morti sul campo anche per colpa di Berlusconi, Berlusconi ha avuto il coraggio di dire che lui in fondo era contrario alla guerra in Iraq. Come si fa a sopportare una cosa del genere? Io ho un mio sistema, penso a Giuliano Ferrara immerso in una vasca da bagno con Berlusconi e Dell'Utri che gli pisciano addosso, Previti che gli caga in bocca e la Santanchè in completo sadomaso che li frusta tutti"

La battuta era già contenuta nel libro del 2005 Bollito misto con mostarda e nello spettacolo teatrale dell'anno successivo Come uccidere causando inutili sofferenze. La battuta si ispira alla satira grottesca la quale fa un uso disinibito delle varie tematiche relative alla corporalità.

La collaborazione tra Daniele Luttazzi e il "terzo polo" della televisione in Italia era partita nella scorsa estate, quando il direttore della Telecom Italia Media, Antonio Campo Dall'Orto, aveva annunciato che Luttazzi aveva libertà e carta bianca nella satira del suo Decameron.

Sulla pagina in cui La7 ha posto l'annuncio dell'avvenuta sospensione di Decameron sono stati pubblicati molti commenti con i quali lettori e spettatori hanno espresso un forte disappunto per tale decisione. In particolare, alle 16.00 circa dell'8 dicembre erano oltre 200, mentre alle 14.00 del 9 dicembre hanno raggiunto il numero di 356, di cui 5 di supporto alla decisione e tutti gli altri fortemente critici, in cui la parola 'vergogna' ritorna 230 volte.

In relazione alla vicenda, è sorto un piccolo caso all'interno della rete. Il Comitato di redazione del TgLa7, infatti, ha criticato fortemente la decisione del vicedirettore, Pina Debbi, di escludere la notizia dell'edizione notturna del telegiornale.

Luttazzi ha dichiarato che Dall'Orto "ha dato la notizia mandandomi un sms" mentre il comico stava lavorando alla puntata di questa sera dedicata all'enciclica di Benedetto XVI. Questa verrà sostituita da due episodi della terza stagione di Sex and the City.

Giuliano Ferrara, diretto interessato, ha invece evitato di commentare.

Alle due di notte del 9 dicembre Luttazzi ha redatto un post affermando che alle 20 del sabato, mentre si apprestava a completare il montaggio della sesta puntata di Decameron, "alcuni funzionari di La7 sono entrati in sala montaggio" al fine di "impedire fisicamente" la realizzazione del montaggio, intimando ad un tecnico di sospendere il suo lavoro. Gli uomini hanno abbandonato la stanza solamente dopo una telefonata effettuata dal comico al suo avvocato. Al termine del montaggio, sempre secondo la dichiarazione di Luttazzi, "uno di loro è entrato per CANCELLARE TUTTO IL GIRATO di Decameron, passato e futuro".

Sempre di domenica Il Giornale pubblica in prima pagina la notizia; nel servizio interno, accusa Wikipedia di eccesso di apologia nella voce su Luttazzi. Viene aggiunto che solo intimi amici del comico potevano "cesellare" dati così personali quali la scuola, i primi passi ecc. L'articolo del Giornale è invece apertamente critico nei confronti del comico, definito "sopravvalutatissimo".

Fonti[modifica]