Berlusconi: "Aboliremo la tassa sui rifiuti", Fassino risponde: "Favole"

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7 aprile 2006

Bandiera italiana
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Parlando a Radio Anch'io, Silvio Berlusconi ha annunciato l'intenzione di volere abolire la Tarsu, la Tassa sui rifiuti. "C'è la possibilità di utilizzare i rifiuti come combustibile", spiega Il premier, riferendosi ai termovalorizzatori: "I rifiuti possono diventare fonte di energia e quindi questa tassa può essere abolita".
Immediata la risposta dell'onorevole Piero Fassino: "Il premier vede la politica in modo miserevole, crede che i voti si comprino tagliando le tasse in modo indiscriminato, come fossero una mancia da elargire agli elettori. Agli italiani non interessa non pagare tasse, hanno pena di vedere i propri figli già grandi ancora in casa perché non trovano lavoro". Ironizza il leader dei Popolari-Udeur, Clemente Mastella: "L'obiettivo reale del premier è di non far pagare più alcuna tassa per tutti, a partire da se stesso."
Interviene nella vicenda anche il presidente dei Ds, Massimo D'Alema, che, commentando le parole di Berlusconi sulla Tarsu, denuncia Berlusconi come "non più credibile". Il presidente nazionale di Legambiente, Roberto Della Seta, afferma: "con la sua ultima uscita il premier dimostra di non conoscere il problema dei rifiuti. Secondo il decreto Ronchi, la tassa dovrebbe diventare una tariffa, cioè il corrispettivo dei costi di smaltimento. Il costo dello smaltimento, però, può essere solo ridotto, attraverso provvedimenti come la raccolta differenziata, ma non azzerato. Se si togliesse la Tarsu si consegnerà il business dei rifiuti nelle mani delle ecomafie." E a proposito del decreto Ronchi, è intervenuto anche il firmatario di tale decreto, Edo Ronchi, il quale afferma che con il decreto Matteoli, in attesa di pubblicazione, il governo ha appunto varato la trasformazione della tassa in tariffa.
Al centrosinistra ha risposto il portavoce del presidente del Consiglio, Paolo Bonaiuti, che ha affermato: "Tagliare le tasse è contrario ai principi di Fassino.", mentre il ministro per le politiche agricole, Giovanni Alemanno ha interpretato le parole del premier, affermando che l'abolizione è impossibile, tuttalpiù il premier si riferiva ad una migliore gestione del costo della gestione dei rifiuti, attraverso il riciclo e la termovalorizzazione.

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