Chiesti 225 anni di carcere per i manifestanti del G8

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martedì 23 ottobre 2007

I pubblici ministeri Anna Canepa e Andrea Canciani hanno chiesto 225 anni di reclusione per i 25 manifestanti accusati di devastazione e saccheggio durante gli scontri del G8 di Genova. La pena più alta è stata chiesta per Marina Cugnaschi, 41 anni, che è stata definita facente parte dei black block, con ben 16 anni di reclusione, quando di norma per un omicidio vengono chiesti 20 anni.

L'indignazione per la richiesta è subito arrivata dalla senatrice Haidi Giuliani, madre di Carlo Giuliani, il ragazzo ucciso dal carabiniere Mario Placanica il cui caso è stato archiviato, che si chiede: «se chi si difende da violenze ingiustificate, o ruba un prosciutto, merita 225 anni di carcere quanti se ne dovrebbero pretendere per chi ha rotto teste, denti, costole, per chi ha torturato, per chi ha ucciso?». «Queste richieste di condanna non tengono minimamente conto del contesto in cui sono avvenuti i fatti che si attribuiscono a 25 capri espiatori».

Una carica della polizia durante gli scontri del G8

Il p.m. Canciani motiva invece la richiesta affermando: «Non pene esemplari ma pene severe, sperando che analoga severità venga usata in altri processi del G8 perché l'interesse comune é che quello che è avvenuto nel 2001 a Genova non accada più». La difesa ribatte dicendo che è la prima volta in Italia che viene contestato il reato di devastazione e saccheggio per scontri avvenuti durante una manifestazione.

Il processo dovrebbe concludersi entro novembre, mentre continua il processo ai 45 poliziotti, tra dirigenti, funzionari e guardie per le violenze avvenute nella caserma di Bolzaneto, che per l'occasione venne trasformata temporaneamente in un carcere. Queste e altre violenze portarono Amnesty International a definire la situazione creatasi come «la più grave sospensione dei diritti democratici in un paese occidentale dopo la seconda guerra mondiale».

Fonti