Dramma umano in casa Began: «Ho perso il figlio che aspettavo da Silvio Berlusconi»

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domenica 26 agosto 2012

Silvio Berlusconi, padre putativo del bambino portato in grembo dalla Began

Un piccolo dramma si sarebbe consumato, nelle ore notturne, in casa di Sabina Began, detta l'Ape regina. Il bimbo che portava trepidamente in grembo non c'è più, perduto, in una infuocata una notte agostana, presumibilmente per un malaugurato aborto spontaneo. Quello stesso bimbo la cui paternità putativa tante attese, illazioni e speranze aveva acceso tra gli italiani dopo che l'avvenente gestante ne aveva attribuito il concepimento a un rapporto sessuale consumato con l'ex premier Silvio Berlusconi.

L'annuncio della Began[modifica]

È lei stessa a rivelarlo in un conciso sms ("Caro Dago... io ho perso questa notte il bambino") indirizzato a Dagospia, il sito di gossip curato da Roberto D'Agostino.

La scelta del sito di gossip, come destinatario della sua comunicazione, sembra motivata dall'auspicio che, così facendo, si spegnessero i riflettori su questo commovente dramma umano. Infatti, quello stesso sms, si chiude con un'accorata richiesta di aiuto in tal senso: "Ti prego aiutami così nessuno ne parla più".

L'eco mediatica della notizia[modifica]

Una speranza mal riposta, evidentemente, dal momento che, non appena ricevuto il messaggio telefonico, l'infido destinatario ne ha subito sbandierato ai quattro venti il contenuto, deludendo l'appello alla riservatezza. La notizia è rimbalzata subito sui mass media nazionalpopolari.

Reazioni[modifica]

Colpita dal suo dramma umano e interiore, Sabina Began non poteva forse immaginare che quel suo sms, con il suo icastico linguaggio, avrebbe fatto calare il sipario su una vicenda che aveva già iniziato a rimettere in moto i meccanismi di consenso e coesione: una cocente delusione per tutti, mentre scorre sotto gli occhi e volge al termine un'incolore estate italiana, sprofondata nelle ristrettezze economiche, affondata nel grigiore notarile del Governo Monti, mentre l'intero paese, tristemente deprivato dell'alone carismatico del suo ex leader, accarezza la nostalgia di estati lontane, ben più affollate di ombrelloni e bikini, quando si era più felici, potendo attingere, a piene mani, al pirotecnico gossip del Rubygate, alle cronache scintillanti della debordante sessualità berlusconiana, alle emozioni del bunga-bunga, alla prosperità economica messa alla a portata di tutti...

Ma accade anche che vi è qualcuno, come Dagospia, che insinua cinicamente su una campagna di rinascita e ricostruzione del personaggio berlusconiano, attraverso mosse studiate a tavolino dai "costruttori" del mito del Cavaliere.

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Fonti[modifica]