Il canone Telecom è illegittimo

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27 marzo 2006 Una sentenza che farà discutere, ma che apre prospettive molto interessanti per l'utenza legata a Telecom Italia. Il giudice di pace di Torre Annunziata, l'avvocato Prof. Giuseppe D'Angelo, ha dichiarato l'illegittimità del pagamento del canone alla Telecom, che deve essere restituito agli abbonati che lo hanno pagato.
Il giudice, in base all'articolo 3 del D.P.R. n° 318/97 (che impone alla Telecom l’incarico di fornire “il servizio universale” su tutto il territorio nazionale), ha sentenziato che non sussiste la richiesta, da parte di Telecom, del canone, in quanto, secondo quanto afferma il D.P.R.:

  1. dagli operatori che gestiscono reti pubbliche di telecomunicazioni;
  2. dai fornitori di servizi di telefonia vocale accessibili al pubblico;
  3. dagli organismi che prestano servizi di comunicazioni mobili e personali.

Per questo motivo gli utenti finali sono esclusi dal pagamento.
Il giudice ha altresì stabilito che il pagamento del canone a norma dell'art. 1469 bis del Codice Civile produce uno squilibrio a favore dell'azienda, poiché il servizio effettivamente erogato viene pagato con la bolletta, mentre il versamento del canone deve avvenire anche se non si utilizza il servizio, il che è stato stabilito assurdo. Per questo la clausola contrattuale deve essere giudicata come ingiusta e vessatoria.
Questa sentenza apre la strada ad altre cause simili, per un totale di 20 milioni di utenti, che possono richiedere il rimborso del canone degli ultimi cinque anni, se la decisione del giudice di pace di Torre Annunziata verrà ripresa anche da altri collegi giudicanti.

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