Intervista a Taalai Bazarbaev

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martedì 2 gennaio 2023

Wikinotizie vi presenta un'intervista all'ambasciatore del Kirghizistan in Italia, S.E. Taalai Bazarbaev, raccolta a Pesaro, il 23 luglio 2023 da Giacomo Alessandroni.

Taalai Bazarbaev

Ambasciatore, può raccontarci come come nasce l'amicizia tra il suo Paese e l'Italia, innanzitutto?

Tutto ebbe inizio tre anni fa, nel 2020, quando abbiamo iniziato ad ampliare i rapporti con l'estero, principalmente sulla sfera culturale, educativa e umanitaria. Così questi due paesi hanno iniziato una proficua collaborazione. A metà del 2021 sono stato presentato con le mie credenziali al Presidente Mattarella, pertanto il mio lavoro – ufficialmente – ha inizio nel 2022 dopo il primo ricevimento ufficiale, alla fine 2021, presso il Ministero per gli Affari Esteri.

In quell'occasione abbiamo aperto ufficialmente la nostra ambasciata, grazie alla quale è stato possibile incontrare numerosi sindaci del vostro Paese per gettare le basi per una cooperazione economica tra i due Paesi. In primo luogo per quel che concerne il settore culturale, il quale riveste buona parte dell'economia del nostro Paese come pure dell'Italia, seguito – ma non per importanza – dai settori educativi, umanitari, scientifici, sportivi e così via.

Il nostro Paese ha una scuola di canto con artisti che si esibiscono in teatri come La Scala da sessant'anni. Molti di loro sono tornati nel nostro Paese, divenendo famosi anche al di fuori dei nostri confini nazionali. Pertanto la cultura italiana ha influenzato la nostra positivamente.

Mio padre, prima di me, è stato ben cinque volte nel vostro Paese e quando ero ragazzo mi descriveva i vostri teatri. Lui era un ballerino e si è esibito nei maggiori teatri come a Venezia, a Milano, al Bol´šoj, dove ha danzato insieme alla prima ballerina Liliana Còsi e altri.

Tutto questo per sottolineare le similitudini tra i nostri due Paesi, al di là del mio caso personale. Le nostre delegazioni hanno incontrato sindaci e vescovi di Palermo, Napoli, Firenze e molte altre città d'Italia. L'invito a visitare il nostro Paese è stato esteso a tutti loro, naturalmente.

Il suo Paese vive principalmente grazie al turismo. Può raccontarci qual è stato l'impatto della pandemia su questo modello di business?

Questo è stato un enorme problema, come per tutti gli stati. La maggior parte dei turisti vengono da noi per ammirare le foreste e far trekking. Durante la pandemia tutte queste attività sono state sospese. Fortunatamente, una alla volta, stanno riaprendo a pieno regime.

Quello che proponiamo è una piena immersione nella natura, in luoghi che in inverno sarebbero completamente coperti di neve.

I turisti non vi mancano, ma ora come pensate di espandervi per attrarne il maggior numero possibile?

Abbiamo istituito contratti con grandi agenzie di turismo. Tipicamente le persone che visitano il nostro Paese si fermano per tre settimane, pertanto lavoriamo per fornire un'esperienza all'interno della natura che spazia in tutte le direzioni, senza ripetitività, esplorando soprattutto le nostre tradizioni.

A titolo di esempio, la Germania è un altro Paese dal quale provengono molti dei nostri turisti.

Tuttavia, i nostri connazionali amano molto la lingua italiana e vi si recano spesso per impararla, in quanto affascinati. Sulle tradizioni dei pastori kirghisi, come sapete, si richiama anche Giacomo Leopardi nel Canto notturno di un pastore errante dell'Asia. L'italiano – a livello base – è conosciuto dal 5% dei nostri bambini, al giorno d'oggi.

Il vostro Paese, così descritto, è costituito da una natura quasi incontaminata. Cosa fate per preservarla e non rovinarla, poiché l'intero Paese necessita anche di infrastrutture per vivere?

Ebbene sì, abbiamo catene montuose uniche, dove il Pik Pobedy – per esempio – si innalza fino a toccare i 7439 metri, ma per morfologia simili anche alle Alpi e Pirenei. Fino al 1989, quando eravamo parte dell'Unione Sovietica, non abbiamo avuto un controllo diretto sul nostro territorio. Ma nel 1991 siamo diventati una repubblica indipendente e dall'anno successivo siamo membri delle Nazioni Unite.

Stiamo invitando investitori italiani (e di altri Paesi) per potenziare le infrastrutture sciistiche. Al momento abbiamo ricevuto fondi per 2,5 milioni di Euro per l'ammodernamento delle nostre strutture ricettive. Partendo da ottobre, fino ad aprile, offriamo una stagione sciistica ininterrotta, durante la quale i nostri bed&breakfast sono al completo.

Lo stesso avviene durante l'estate, il panorama si trasforma a beneficio di una differente tipologia di turisti che amano il brivido. Molti sciatori (specialmente americani) scelgono il Kirghizistan perché regala emozioni uniche, come l'essere trasportati in elicottero in vetta e – con una guida – far ritorno a valle circondati da neve che si estende a perdita d'occhio e oltre. Questo naturalmente richiede molta preparazione (e bombole d'ossigeno).

Per rispondere alla sua domanda, il nostro Paese ha vasti giacimenti di carbone, oro, antimonio e uranio. Tuttavia, dopo l'indipendenza dell'Unione Sovietica, siamo stati tra i primi paesi a intraprendere programmi di riforma per la tutela del nostro patrimonio naturale. Per l'estrazione e la lavorazione ci affidiamo a industrie all'avanguardia, sia sotto il profilo estrattivo, sia – soprattutto – nel rispetto dell'ambiente.

Lei ci ha parlato delle sue montagne, ma il suo Paese è altrettanto noto per i laghi e i suoi grandi fiumi.

Esatto. Il nostro Ysyk-Köl è il più grande lago di montagna (praticamente un mare, sia per estensione, sia perché salato) europeo. Al mondo è secondo solo al lago Titicaca in Sudamerica. Caratteristico è il fatto che l'acqua non gela mai. Accoglie un milione e mezzo di turisti all'anno.

Grazie tante Ambasciatore per questa gentile intervista, a questo punto una visita al Kirghizistan è già diventato un obbligo morale.

Grazie a lei. Sarà – come facciamo per tutti i nostri visitatori – un piacere.

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Questa intervista esclusiva riporta notizie di prima mano da parte di uno dei membri di Wikinotizie.