Scuole digitali e biblioteche civiche – Intervista a Valentina Ghio

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mercoledì 5 settembre 2012

Abbiamo intervistato Valentina Ghio assessore alla cultura del Comune di Sestri Levante che ha idee molto innovative sull’utilizzo delle biblioteche civiche, anche in riferimento alla nuova legge della Regione Liguria sulla scuola digitale e sulla diffusione del libro elettronico.

Domanda La nuova legge regionale della Liguria sulla scuola digitale e sulla diffusione del libro elettronico prevede la
«  emanazione di indirizzi a comuni e province perché adeguino le strutture edilizie, le infrastrutture e le attrezzature scolastiche alle esigenze dell’innovazione tecnologica in atto in vista dell’estensione territoriale della connettività a banda larga »
Da questo punto di vista sappiamo che il comune di Sestri Levante si pone in una posizione di assoluta avanguardia, da vera apripista avendo già collegato in rete tutti i plessi e le singole scuole. Lei come assessore alla cultura pensa che ci siano altre forme di interazione possibili da parte del comune?

Valentina Ghio: Nel pieno rispetto delle competenze dei diversi enti penso che la biblioteca civica può dare un contributo alla diffusione del libro elettronico. La Biblioteca Fascie Rossi è da non molto tornata nella sua storica sede, nel frattempo restaurata. Per l’occasione è stata dotata di postazioni pc a disposizione degli utenti e di collegamento wifi gratuito per chi preferisce portare il proprio portatile. Ma queste sono solo le premesse indispensabili. Per pensare però che la biblioteca si doti di un catalogo di e-book da distribuire agli utenti, in particolare a docenti e studenti, bisogna percorrere ancora una lunga strada.

Palazzo Fascie-Rossi sede della Biblioteca civica di Sestri Levante
D Quali difficoltà vede?

V.G. La prima è che si riscontrano pochi precedenti. E in questo periodo in cui i comuni non hanno fondi a disposizione, tutto è più difficile.

DIn internet si legge che la biblioteca di Lerici ha acquistato alcuni e-reader, caricandoli con testi classici e moderni e li dà in prestito per la consultazione.

V.G. Una formula del genere oltre ad essere non adatta a coprire le esigenze scolastiche è una soluzione onerosa.

D Lei pensa che il compito di curare la raccolta e la selezione degli e-book già disponibili gratuitamente in rete (solo per fare degli esempi: Wikisource, Liber Liber, Matematicamente) potrebbe essere affidata a qualche iniziativa di volontari su base allargata e possibilmente con metodologia Wiki mentre la biblioteca civica si assumerebbe l’incarico di metterlo a disposizione dei singoli plessi e delle singole scuole?

V.G. L’idea è interessante, ma la percorribilità è tutta da verificare Anche le soluzioni apparentemente a costo zero in realtà comportano impiego di risorse di personale che non può essere distolto dai suoi compiti istituzionali. Occorre bene approfondire la cosa.

... La ringraziamo per il tempo che ci ha dedicato e per l’impegno mostrato per realizzare il suo progetto.

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