WBC: Il campione del mondo Vitalij Klyčko sconfigge duramente lo sfidante Shannon Briggs

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venerdì 22 ottobre 2010

Il campione in carica Vitalij Klyčko; foto 2004

Il campione mondiale di pugilato in carica della WBC, il peso massimo ucraino Vitalij Klyčko ha sconfitto nettamente lo sfidante statunitense Shannon Briggs il 15 ottobre 2010, presso l'impianto O2 Arena di Amburgo. Klyčko ha vinto riportando il seguente punteggio: 120-105 120-107 120-107.

A seguire le statistiche degli atleti:

  • Vitalij Klyčko: 41-2-0 vittorie, 38 K.O.
  • Shannon Briggs: 51-6-1 vittorie, 45 K.O.

Nei fatti Vitalij, soprannominato Ironfist, pugno d'acciaio, è risultato vincitore in tutte le dodici riprese, confermandosi campione per la settima volta, dopo la conquista del titolo avvenuta nel 2008. Nonostante il grande divario di forze Shannon The Cannon Briggs ha comunque dato il massimo, cercando sempre l'occasione per attaccare, e arrivando fino alla fine dell'incontro, quando avrebbe potuto dignitosamente arrendersi ad un avversario nettamente più forte.

Proprio questa è la ragione delle polemiche che sono sorte dopo l'incontro presso gli esperti e i giornalisti tedeschi, che hanno parlato addirittura di «massacro»: infatti si sapeva già prima che l'incontro era sbilanciato, e l'inferiorità di Shannon è apparsa chiaramente durante l'incontro.

Luan Krasniqi, ex campione europeo dei pesi massimi, in veste di commentatore tecnico per l'emittente RTL e per il quotidiano Süddeutsche Zeitung ha accusato l'arbitro, l'inglese Ian John-Lewis, reo di non aver fermato l'incontro: «È andata bene che non sia successa una tragedia. L'arbitro è il primo responsabile del massacro di Briggs. Doveva fermare il match già all'ottavo round. Klyčko colpiva l'avversario a suo piacimento, e in modo tremendo». Sotto accusa anche l'allenatore dello sconfitto, Herman Caceido, che avrebbe potuto intervenire: «Shannon mi aveva impedito di gettare la spugna, non voleva assolutamente arrendersi». Ma dall'altra parte del quadrato la si pensa diversamente, l'allenatore di Klyčko, Fritz Sdunek ha dichiarato: «Se Briggs fosse stato un mio pugile non lo avrei mai lasciato arrivare alla decima ripresa», in sintonia col medico di servizio Stefan Bock: «Fin dalla sesta ripresa ho cercato di farmi ascoltare da Briggs».

Fra l'altro prima della sfida i bookmakers davano il campione vittorioso a 1,04 e lo sfidante vittorioso a 9. Inoltre Briggs appare come un pugilatore in declino: ha conquistato il titolo mondiale WBO nel 2006, ma dopo aver perduto il titolo ha soltanto vinto alcuni incontri contro avversari inferiori.

Secondo le statistiche dell'incontro a cura del quotidiano tedesco Bild Briggs ha incassato 302 colpi di cui 171 puliti, cioè andati del tutto a segno; gli spettatori dal vivo sono stati 14 500, quelli televisivi 13,3 milioni. L'incontro è terminato con lo statunitense in piedi sulle proprie gambe, ma non appena sopraggiunto al controllo antidoping, si è sentito mancare. Dopo il ricovero nella clinica universitaria di Eppendorf, la diagnosi per Briggs è stata emblematica: frattura agli zigomi, sospetta frattura alle orbite oculari, frattura del setto nasale, strappo del tendine al bicipite sinistro, commozione cerebrale. Il tendine del braccio, strappatosi durante il primo round, non è al momento operabile a causa dell'ematoma, e si dovrà aspettare che si riassorba il gonfiore.

Nonostante i danni subiti Briggs ha voluto rincuorare tutti, per tramite del suo agente: «Non ho ferite o lesioni alla testa. Mi rivedrete presto. Ho voluto dimostrare che ho il cuore di un leone e il coraggio di un campione». Ha poi ribadito a voce la sua decisione di concludere l'incontro con Vitalij: «Sono io che ho detto chiaramente che non volevo abbandonare e che sentivo di poter mettere ko Klyčko nonostante le ferite. Ho avuto anche io le mie occasioni, ho messo un paio di destri che potevano anche metterlo ko»; ma lo sfidante ammette anche i suoi limiti: «Sabato sera ho passato momenti tra i peggiori della mia vita, ma ho mostrato a tutti cosa sono capace di fare. Se ci fosse l'opportunità di rifare tutto da capo, lo rifarei». Dopo una carriera al vertice della categoria, e questa magnifica sconfitta ove ha mostrato coraggio e determinazione, ora per Briggs si profila forse il ritiro dalle scene: «Se potessi, mi batterei stasera stessa. Ho avuto una bella carriera, adoro battermi, ma la decisione la prenderà il mio capo, cioè mia moglie. C'è quanche piccola possibilità che lei mi faccia combattere di nuovo».

Fonti[modifica]