Calcio, Mondiali 2014: la Germania solleva la quarta coppa della sua storia, in finale Argentina battuta (1-0) ai supplementari
lunedì 14 luglio 2014
La Germania si è laureata campione del mondo di calcio per la quarta volta nella sua storia: nella finale disputatasi ieri sera allo stadio Maracanã di Rio de Janeiro, la Nationalmannschaft guidata da Joachim Löw ha battuto l'Argentina per 1-0 dopo i tempi supplementari. La rete decisiva è stata messa a segno da Götze (partito dalla panchina) a 7' dal termine.
Il titolo torna quindi in Germania dopo ben 24 anni, anche se il successo in Brasile si deve considerare la prima vittoria della Germania riunificata, in quanto in occasione della vittorie precedenti, avvenute tutte nel dopoguerra, figurava sempre come Germania Ovest. Questo accadeva anche nel mondiale italiano del 1990, a riunificazione avvenuta, quando i tedeschi batterono in finale – guarda caso – proprio l’Argentina e sempre per 1-0.
Gli argentini, dal canto loro, devono prolungare l’attesa di un titolo che manca da ben 28 anni, ovvero da Messico, quando nell’atto finale si trovarono di fronte sempre i tedeschi, contro i quali ora l'Albiceleste si ritrova con due sconfitte in altrettante finali disputate consecutivamente.
Con la vittoria di ieri, la Germania ha raggiunto l'Italia come numero di mondiali vinti (4, uno in meno del Brasile) ed ha anche sfatato una sorta di tabù: in precedenza, infatti, mai nessuna nazionale europea era riuscita a conquistare il titolo mondiale nel continente americano (non è invece la prima volta che una nazionale europea lo conquista fuori dall’Europa, tabù già sfatato dalla Spagna nella precedente edizione disputatasi in Sudafrica). Si tratta peraltro della terzo trionfo consecutivo di una squadra europea.
Oltre ai due primi posti al mondiale, Argentina e Germania si sono portate a casa anche due trofei riservati ai singoli calciatori, ovvero quello come miglior calciatore in assoluto del torneo, assegnato all’argentino Lionel Messi e quello come miglior portiere, assegnato al tedesco Manuel Neuer.
Capocannoniere del mondiale è risultato invece, con 6 reti realizzate, il colombiano James Rodríguez, uscito con la propria nazionale ai quarti di finale.
Il Brasile ha salutato il massimo torneo calcistico con i fuochi d’artificio e il Cristo Redentore del Corcovado illuminato con i colori della squadra vincitrice. L’appuntamento è ora fra quattro anni in Russia, mentre la stessa Rio de Janeiro si prepara ad ospitare, tra due anni, un altro grande evento sportivo, ovvero i Giochi Olimpici.
Tabellino
[modifica]Rio de Janeiro 13 luglio 2014 |
Germania | 1 – 0 referto |
Argentina | Estádio Jornalista Mário Filho (Maracanã) (76.804 spett.)
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Formazioni
[modifica]La partita
[modifica]Il riscaldamento delle squadre è preceduto dalla cerimonia di chiusura, con la presenza della popstar Shakira, che interpreta l’inno non ufficiale dei mondiali. Durante il riscaldamento, la Germania perde per infortunio uno dei suoi centrocampisti titolari, Khedira; assenza importante, già annunciata, anche in casa argentina: Di María, infortunatosi nella partita dei quarti con il Belgio, non riesce a recuperare nemmeno per la finale.
Sugli spalti, si registra la netta prevalenza di tifosi argentini. I tedeschi possono tuttavia contare sul tifo dei brasiliani, che preferirebbero veder trionfare in casa propria coloro che li hanno eliminati (e surclassati) in semifinale, piuttosto che gli odiati “cugini” biancocelesti.
In tribuna autorità si registra la presenza della cancelliera tedesca Angela Merkel, mentre la presidentessa argentina (di origine tedesca) ha dovuto dare forfait per motivi di salute. Presente anche la presidentessa brasiliana Roussef, che sarà fischiatissima dai propri connazionali nel corso della serata.
La Germania viene ufficialmente designata come squadra “di casa” e può quindi schierarsi con la sua prima maglia, mentre l’Argentina (come ad Italia ’90) deve optare per motivi cromatici per la sua seconda maglia, completamente azzurra. Fischietto della gara è l’italiano Rizzoli.
Nella prima mezz’ora, è la Germania a fare la partita, ma è l’Argentina ad avere le occasioni migliori.
Due di queste capitano a Gonzalo Higuaín. Nella prima occasione, il centravanti del Napoli non riesce a sfruttare un gentile omaggio della difesa tedesca (colpo di testa all’indietro), calciando a lato solo davanti al portiere tedesco Neuer; nella seconda occasione, l’attaccante argentino, pescato da un lancio dalla destra, mette in rete, ma la sua esultanza è spezzata dalla bandierina alzata di uno degli assistenti arbitrali: la sua posizione era infatti di netto fuorigioco.
La Germania risponde da par suo, con un’occasionissima allo scadere del tempo. Höwedes stacca di testa, sovrastando su tutti i difensori argentini in mezzo all’area su azione da calcio d’angolo: la sua inzuccata si infrange però sul palo, a Romero battuto.
Il primo tempo si chiude quindi sullo 0-0.
Il secondo tempo si apre con un’azione pericolosa dell’attaccante argentino Lionel Messi, che però incrocia troppo il tiro con il sinistro e la palla sfila a lato di poco, anche in questo caso a portiere battuto.
La ripresa si presenta in seguito più equilibrata rispetto alla prima frazione, offrendo meno emozioni e spunti di cronaca.
A 2 minuti dal termine, il ct tedesco Löw toglie dal campo Klose, miglior realizzatore complessivamente nella storia dei mondiali, inserendo il giovane Götze, finora schierato col contagocce: sarà il cambio decisivo.
La partita intanto non si sblocca e si va quindi ai supplementari.
Al 96’ , il possibile match-point capita all’Argentina, segnatamente a Rodrigo Palacio, che viene messo nella condizione di poter battere da solo davanti a Neuer, ma il suo pallonetto, controllato da Boateng, si perde a lato.
Anche dopo il primo tempo supplementare, le squadre non riescono quindi a superararsi.
A 7 minuti dal termine, però quando ormai si profila la soluzione alla lotteria dei rigori, la Germania riesce ad assestare il colpo del K.O. Götze viene pescato piuttosto libero in area da un lancio dalla sinistra di Schürrle (anch’egli partito dalla panchina): l’attaccante stoppa la palla di petto e con un un sinistro al volo infila l’angolino opposto. È il goal decisivo.
Nei restanti minuti (ne vengono concessi 2 di recupero), l’Argentina si riversa in avanti, ma non riesce più a rendersi eccessivamente pericolosa e la Germania scampa anche l’unico possibile pericolo, rappresentato da una punizione di Messi, che si perde però abbondantemente oltre la traversa.
Il resto è solo festa tedesca (con alcuni giocatori che abbracciano in campo le fidanzate) e lacrime e delusione argentina.
Da segnalare, nel corso della festa, un curioso siparietto offerto in tribuna dalla popstar Rihanna, che ha festeggiato a modo suo mostrandosi in reggiseno, attorniata da alcuni giocatori tedeschi, tra cui Schweinsteiger.
Fonti
[modifica]- «Mondiali, Germania campione! Argentina battuta 1-0: Götze al 113'» – La Gazzetta dello Sport, 13 luglio 2014.
- «Mondiali 2014: Germania campione del mondo. Battuta l'Argentina» – Corriere dello Sport, 13 luglio 2014.
- «Brasile 2014: Germania campione del mondo per la quarta volta» – Sport Mediaset, 14 luglio 2014.
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