Nuove regole per il suicidio assistito in Svizzera dal 2006

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17 novembre 2005

Dal primo gennaio 2006, il suicidio assistito sarà possibile anche all'interno di strutture ospedaliere pubbliche.
I malati terminali ricoverati presso il Centro Clinico Universitario di Losanna potranno chiedere l'assistenza necessaria per togliersi la vita. Finora il suicidio assistito era legale, ma poteva svolgersi solo all'esterno delle strutture pubbliche. Il degente veniva dimesso e l'intervento veniva svolto al domicilio del paziente da volontari, come quelli appartenenti alla Exit e Dignitas.
Dal 2006 i membri Exit potranno entrare nell'ospedale per seguire i malati negli ultimi momenti della loro vita.

Esistono però dei limiti:

  • la scelta non è ammessa per i minori, per i malati psichici e per i casi di depressione
  • non si potrà essere ricoverati solo per essere aiutati a morire
  • solo per malattie allo stadio terminale
  • deve esserci iterazione della richiesta
  • capacità di intendere e di volere.

Il personale ospedaliero non potrà essere obbligato a partecipare alla procedura.

Alberto Crespo, responsabile del CHUV, precisa: «La finalità di un ospedale non è quella di aiutare qualcuno a morire, bensì di salvarlo. Negli ultimi cinque anni, però, tre persone ci hanno chiesto di essere dimesse senza ulteriori cure, perché avevano scelto il suicidio assistito: l'équipe medica è rimasta molto turbata. Perché non farli rimanere?, si chiedevano alcuni. Ora questo sarà possibile».

Fonti[modifica]