Wikinotizie:Storie in preparazione/Intervista a Paolo Attivissimo

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Il 4 settembre è uscito il libro 11/9 La cospirazione impossibile, a cura di Massimo Polidoro: si tratta di un libro "corale", il primo in italiano sull'argomento, con lo scopo di contrastare il diffondersi delle teorie complottiste riguardo gli attentati dell'11 settembre 2001. Fra gli autori del libro c'è anche Paolo Attivissimo, traduttore, giornalista e divulgatore informatico, famoso tra l'altro per il suo servizio antibufala, che si occupa anche di un blog di ricerca intorno agli aspetti poco conosciuti della tragedia dell'undici settembre e per smentire le teorie cospirative.

Paolo Attivissimo, classe 1963, è nato a York e risiede oggi in Svizzera. Ha scritto diversi libri di informatica, e molti articoli su internet e nuove tecnologie. Gestisce diversi blog, degno di nota, oltre ai già citati servizio antibufala e undicisettembre, anche il blog informatico attivissimo.blog. Ha collaborato con diverse riviste informatiche online e cartacee, oltre che per servizi radiotelevisivi svizzeri e italiani. Di recente ha preparato un servizio per la trasmissione di Canale 5 Matrix con il quale ha proposto le sue tesi per smontare la tesi del complotto nell'abito degli attentati dell'11 settembre 2001.

Spazio per intervista[modifica]

Punti da trattare:

Domande proposte[modifica]

11 settembre[modifica]

  • Secondo lei, come mai ci sono in giro così tante tesi complottistiche e così tante bufale? Cosa spinge la gente mettere in giro queste (presunte) notizie?
  • Tanto per fare i complottisti supponiamo che lei alla fine ci guadagni dalla esistenza di queste tesi complottistiche. Se nessuno avesse mai scritto libri che avanzavano la tesi del complotto non sarebbe stato possibile un libro nel senso opposto. Non è che sia tutto un sistema nel quale le tesi complottistiche sono tutte frutto di un complotto più grande, mirato a far vendere i suoi libri che smentiscono tali tesi?
    Si riesce a fare un rewording? Mi pare un po' confusa... --Toocome ti chiami? 02:03, 31 ago 2007 (CEST)[rispondi]
    riscritta, che ne pensi? Helios 13:42, 31 ago 2007 (CEST)[rispondi]
  • Effettivamente una persona per gridare al complotto o per fare scandalo ha bisogno di ben poche prove e inventarsi o costruirsi un complotto è fin troppo facile e comodo. In che modo si differenziano le vostre ricerche e i vostri libri da quelli dei complottisti (o dei bufalisti)? Perché dovremmo fidarci di certe persone e non di altre?
  • Come mai secondo lei c'è così tanto interesse da parte del pubblico e dei mezzi di comunicazione per il mistero, i complotti? Ad esempio ci sono in televisione (italiana) diversi programmi che attirano l'attenzione egli spettatori puntando sul mistero o sull'esoterico. A furia di intervistare persone che avanzano tesi senza prove, considerando questo non come un problema ma anzi come un fascino aggiuntivo dovuto al misterioso, non si rischia di legittimare un modo di agire "a chi le spara più grosse"?
  • Le teorie complottistiche hanno molti punti deboli. Se prendiamo tutta per vera la versione ufficiale dobbiamo credere che l'11 settembre siano accadute innumerevoli coincidenze. Non crede che anche la versione ufficiale non sia credibile?--Kaspo 14:53, 1 dic 2007 (CET)[rispondi]

Antibufala[modifica]

  • Come le è venuta in mente l'idea di creare un servizio antibufala?
  • Pensa che Beppe Grillo, con il suo blog, o Michael Moore, con i suoi film, facciano disinformazione?
  • Perché c'è ancora gente che non crede alle missioni lunari?
  • Le petizioni online, secondo lei, servono a qualcosa?
  • Quando aprì il servizio antibufala, si aspettava che sarebbe diventato un punto di riferimento? --ChemicalBit 11:33, 31 ago 2007 (CEST)[rispondi]
  • Il servizio antibufala è una parte importante della sua attività? Quando l'aprì si aspettava che sarebbe diventato una parte importante della sua attività? --ChemicalBit 11:33, 31 ago 2007 (CEST)[rispondi]
  • Attualmente diverse persone, anche intelligenti e adulte, fanno proseguire senza tanti scrupoli catene petizioni o appelli che a una lettura anche minimamente critica risultano evidentemente false o fuorvianti. A cosa pensa sia dovuto questo "addormentamento" delle coscienze? Potrebbe essere perché lo strumento (email/internet) è ancora relativamente giovane, sopratutto in Italia? Così come ci sono state (spero non ci siano più NdJ) persone che credevano a qualsiasi cosa perché "lo ha detto la televisione"; adesso queste persone credono a questo genere di cose "perché lo ha detto internet"?Jacopo 18:28, 5 dic 2007 (CET)[rispondi]

Divulgatore[modifica]

considerando che è mac-addicted e win-opposer... --kiado 12:12, 31 ago 2007 (CEST)[rispondi]

  • Cosa ne pensa della tendenza di Microsoft nell'introdurre nei suoi (nuovi) OS funzionalità e caratteristiche già sviluppate e introdotte da OS di altre società o organizzazioni?
  • Cosa ne pensa del fatto che sia possibile installare i sistemi operativi Microsoft sui nuovi Mac (con processore Intel), ma che il contrario (OSX su PC) non sia (ancora) possibile?
  • Cosa ne pensa delle nuove caratteristiche introdotte in Leopard, Mac OS X 10.5?
  • Come lei riporta in Da Windows a Linux, nel 1976 Bill Gates si lamentava della mancanza di software di qualità nell'ambito del software hobbistico, meglio noto oggi come software libero in contrapposizione al software proprietario. Oggi molta gente è costretta, soprattutto in ambito lavorativo, ad usare Windows come sistema operativo. O, come nel suo caso, se ne ha le possibilità decide di passare a Mac OS. Inoltre quotidianamente molti utenti usufruiscono di servizi (ad esempio quelli di Google) definiti proprietari. Bill Gates, dunque, aveva ragione? In altre parole, per te il software libero ha le qualità per contrastare il software proprietario? --valepert 02:50, 31 ago 2007 (CEST)[rispondi]
    Riscritta. --Toocome ti chiami? 13:16, 31 ago 2007 (CEST)[rispondi]
    Modificata ulteriormente --valepert 19:22, 16 ott 2007 (CEST)[rispondi]
  • Sempre nel suo sito, specifica
« (...)concedo il permesso di libera ripubblicazione e ridistribuzione della newsletter e dei contenuti di questo sito, esclusivamente alle condizioni riportate qui sotto. »

Quanto considera importante che le informazioni possano essere -sempre rispettando di indicate e riconoscere l'autore- ripubblicate e ridistribuite? Pensa che il diritto d'autore in Italia, supportato da una legge del 1941, quando non esistevano gli attuali supporti tecnologici, abbia bisogno di una svecchiata, sia per tutelare il diritto d'autore e sia per permettere una rete di scambi a norma di legge? --ChemicalBit 11:55, 31 ago 2007 (CEST) e --Stef Mec 13:50, 31 ago 2007 (CEST)[rispondi]

penso che sarebbe pure utile chiedere se la legge attualmente favorisce più la SIAE rispetto agli autori (magari citando questo caso. e se ritiene che negli USA la situazione sul fronte copyright (tra fair use e brevetti software) è migliore rispetto al panorama italiano ed europeo oppure la presenza di MPAA e RIAA sul territorio statunitense rende più difficile l'utilizzo di materiale che non dovrebbe essere protetto dal diritto d'autore (ad esempio nel caso della chiave AACS). --valepert 14:20, 31 ago 2007 (CEST)[rispondi]
Ciao! Eventualmente, ricordatevi di chiedergli un permesso per l'utilizzo delle foto scattate da lui, e pubblicate sul suo sito e sul suo blog. E' materiale davvero ottimo, e sarebbe moooolto utile. Dread83 12:36, 26 nov 2007 (CET)[rispondi]

Altre domande[modifica]

  • Il suo sito è
« navigabile anche a immagini disattivate ed è volutamente scarno e con pochi effetti speciali per non farvi perdere tempo e denaro, ma soprattutto per renderlo compatibile con qualsiasi browser conforme agli standard, compresi quelli dei telefonini. »

Quanto ritiene importante questo aspetto per i siti web in generale? --ChemicalBit 11:55, 31 ago 2007 (CEST)[rispondi]

  • domanda cazzara da tenere alla fine Il suo blog è pizzaware: ma ha mai ricevuto realmente della pizza o focaccia? ed in generale riceve molti apprezzamenti per il suo lavoro? --piero tasso 23:45, 30 ago 2007 (CEST)[rispondi]
  • Nel suo sito è specificato che è possibile ripubblicare anche integralmente i suoi tesi citando l'autore. Perché non ha adottato le creative commons?--Kaspo 15:58, 1 dic 2007 (CET)[rispondi]

Status intervista[modifica]