È morto Gino Giugni, ex Ministro del lavoro italiano
lunedì 5 ottobre 2009
Si è spento dopo una lunga malattia a Roma l'ex Ministro del Lavoro italiano Gino Giugni, aveva 82 anni.
Giugni, laureato in giurisprudenza, è considerato da molti il "padre" dello Statuto dei lavoratori del 1969. Nel 1983 fu gambizzato da un attentato politico, rivendicato poi dalle Brigate Rosse. In quegli stessi anni fece parte della Commissione d'inchiesta sulla Loggia Massonica P2. Dal 1993 al 1994 fu presidente del PSI e Ministro del Lavoro sotto il governo Ciampi. Dopo il disfacimento del PSI, aderì al Partito Socialista di Enrico Boselli.
Recentemente aveva aderito al Partito Democratico appoggiando la candidatura di Walter Veltroni, anche se aveva preferito abbandonare la politica per dedicarsi all'insegnamento. Era, infatti, professore ordinario alla facoltà di Economia della Sapienza Università di Roma.
Reazioni
[modifica]Tiziano Treu, allievo di Giugni e senatore del PD, ha dichiarato che egli è stato il «vero grande maestro del diritto e della politica del lavoro». Per il leader del PD, Dario Franceschini, «se ne va un vero riformista. Lo Statuto che porta la sua firma è uno dei grandi passaggi della modernizzazione e della crescita sociale del nostro Paese».
Fonti
[modifica]- «È morto l'ex ministro del lavoro Gino Giugni» – ANSA, 5 ottobre 2009.
- «Addio a Gino Giugni» – Corriere della Sera, 5 ottobre 2009.
- «È morto Gino Giugni padre dello Statuto dei Lavoratori» – il Messaggero, 5 ottobre 2009.
- «Morto Gino Giugni, il padre dello statuto dei lavoratori» – la Repubblica, 5 ottobre 2009.
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